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12.08.2025 - 11:25
Foto di repertorio
I recenti blitz dei Carabinieri in aziende agricole a Barbarano Mossano e Poiana Maggiore hanno riportato alla luce una realtà che la FLAI CGIL Veneto denuncia da anni: il fenomeno del caporalato è vivo anche nel cuore produttivo del Vicentino, con lavoratori sfruttati in condizioni disumane e senza tutele, spesso impiegati in piena notte, nei settori più critici come quello degli allevamenti avicoli.
“Non è più tollerabile – tuona Giosuè Mattei, segretario generale della FLAI CGIL Veneto – che si continui a chiudere gli occhi su operazioni svolte da lavoratori ‘fantasma’ reclutati da caporali che approfittano dello stato di bisogno. Ma la responsabilità è anche dell’imprenditore agricolo che li impiega, dà ordini e sfrutta la manodopera, cercando solo il massimo profitto.”
In parallelo, la FLAI CGIL ha attivato le Brigate del Lavoro, squadre sindacali che stanno percorrendo il Veneto con l’iniziativa del “sindacato di strada”: dopo Rovigo, ora tocca a Treviso con l’avvio della vendemmia. L’obiettivo è portare tutele, informazioni e assistenza direttamente nei campi, specialmente ai lavoratori stagionali impiegati nella filiera milionaria del prosecco.
Il segretario della FLAI CGIL Vicenza, Stefano Menegazzo, sottolinea l’urgenza di rafforzare la sicurezza nei luoghi di lavoro: “È un tema che affrontiamo ogni giorno insieme a quello della legalità. I lavoratori devono sentirsi incoraggiati a denunciare, anche grazie al nostro supporto.”
La FLAI si mette inoltre a disposizione dei lavoratori coinvolti nei blitz, anche per l’assistenza legale e l’eventuale regolarizzazione in base alla legge 199 del 2016.
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