Scopri tutti gli eventi
Attualità
14.08.2025 - 10:31
Foto di repertorio
Uno degli angoli più suggestivi dell’Alzaia del Sile finisce sbarrato da catene e divieti. Il porticciolo storico di Silea, simbolo della navigazione fluviale e meta di turisti e diportisti, è stato ufficialmente dichiarato inagibile per gravi problemi strutturali. A sancirne la chiusura, un’ordinanza firmata dal Comune, che ha preso atto dello stato di abbandono in cui versa la darsena, con pontili in legno pericolanti, scalette rotte e barche affondate lasciate alla deriva.
La decisione, presa il 7 agosto scorso, arriva dopo anni di inerzia e scaricabarile tra enti, e ha colpito non solo i visitatori abituali, ma anche i titolari degli ormeggi, che – pur avendo già pagato il canone – non possono più accedere alle imbarcazioni.
A raccogliere la voce dei residenti e dei frequentatori del porto è il comitato “Salviamo il Porto di Silea”, che punta il dito contro la Regione Veneto, rea – secondo loro – di aver ignorato per anni le richieste di intervento.
Il gruppo, nato spontaneamente, ha già annunciato una mobilitazione pubblica e ha aperto una pagina social per coordinare le iniziative e mantenere alta l’attenzione sul tema. L’obiettivo è chiaro: evitare che il porto venga dimenticato o, peggio, lasciato marcire nell’indifferenza.
Solo per abbattere e ricostruire il pontile, servirebbero circa 250mila euro. Una prima tranche di lavori – del valore stimato di 60mila euro – sarebbe necessaria per riaprire almeno parzialmente l’accesso, ma senza il supporto regionale, l’impresa sembra fuori portata.
Quel tratto dell’Alzaia, che corre lungo uno dei fiumi più belli d’Italia, avrebbe potuto essere un gioiello per il turismo slow e sostenibile, ma si è trasformato in una cartolina del degrado. I cittadini, esasperati, chiedono che non vengano sprecati altri anni in promesse e rimpalli istituzionali. La stagione estiva volge al termine, ma la battaglia per salvare il porto di Silea sembra appena iniziata.
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516