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Acqua alta a Venezia

Venezia rinnova la collaborazione scientifica con il CNR per migliorare le previsioni sulle acque alte

Il Comune e l’Istituto di Scienze Polari continueranno a scambiarsi dati e tecnologie per studiare l’impatto del cambiamento climatico sul livello del mare e rafforzare la sicurezza della città

acqua alta chioggia

Immagine d'archivio (fonte -JKB- da Wikipedia)

Il Comune di Venezia e il CNR – Istituto di Scienze Polari hanno rinnovato l’accordo di collaborazione tecnico-scientifica per il monitoraggio delle maree, già attivo dal 2019. La decisione è stata approvata nella seduta della Giunta comunale su proposta del vicesindaco con delega alla Protezione civile, Andrea Tomaello.

L’intesa, che non comporta costi aggiuntivi per le parti, punta a rafforzare lo scambio di informazioni, dati e metodologie tra il Centro Previsione e Segnalazione Maree e il CNR. L’obiettivo è migliorare le previsioni sulle acque alte, studiare l’evoluzione del livello del mare e coordinare progetti di ricerca e formazione.

“Questo accordo rafforza una collaborazione scientifica di alto livello che per Venezia è fondamentale”, spiega Tomaello. “Il Centro Maree e il CNR mettono a disposizione conoscenze e tecnologie preziose per capire i fenomeni legati al livello dell’acqua, migliorare le previsioni e supportare la gestione delle emergenze. È un lavoro che ha effetti concreti sulla sicurezza della città e sulla capacità di pianificare il futuro, soprattutto di fronte ai cambiamenti climatici”.

Il vicesindaco sottolinea come il rinnovo dell’intesa permetta di dare continuità a studi e progetti innovativi, consolidando la cooperazione tra enti e investendo nella ricerca. “Venezia è un laboratorio unico al mondo – conclude – e il legame tra Amministrazione e comunità scientifica è un valore strategico che intendiamo preservare e potenziare”.

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