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Pacchetto Giovani, Caner risponde a Confagricoltura: “Scelte difficili ma necessarie per garantire il futuro”

L’assessore all’Agricoltura difende i limiti al bando 2025

Federico Caner, assessore regionale all'Agricoltura

Federico Caner, assessore regionale all'Agricoltura

Dopo le critiche mosse dal presidente dei Giovani di Confagricoltura Padova, Samuele Menesello, sull’impostazione del nuovo bando “Pacchetto Giovani” per lo sviluppo rurale, è intervenuto direttamente Federico Caner, assessore regionale all’Agricoltura, per chiarire le motivazioni alla base delle scelte della Giunta.

Caner respinge le accuse di disinteresse verso le nuove generazioni: “Il futuro dei giovani agricoltori è al centro delle nostre politiche. Negli ultimi dieci anni, la Regione Veneto ha sostenuto oltre 3.300 nuovi insediamenti con aiuti pari a 355 milioni di euro” – spiega. A questi si sommano 62 milioni per formazione e consulenza, sempre con un’attenzione prioritaria ai giovani.

La polemica ruota attorno ai limiti di spesa introdotti nel nuovo bando 2025, fissati a 400.000 euro di investimento massimo e 250.000 euro di contributo per richiedente. Una decisione che, secondo Caner, si è resa necessaria per garantire la tenuta finanziaria del sistema e la possibilità di pubblicare un nuovo bando nel 2026, senza escludere centinaia di aspiranti agricoltori.

“Abbiamo discusso queste scelte con tutte le organizzazioni agricole al Tavolo Verde di agosto, trovando una sostanziale condivisione. Le risorse sono limitate e dobbiamo gestirle con equilibrio”, sottolinea l’assessore, ricordando che la scarsità di fondi deriva dalla distribuzione nazionale del FEASR, che continua a penalizzare il Veneto in favore di altre Regioni secondo criteri “storici”.

La Regione ha comunque accolto la richiesta di alzare il tetto per i giovani rispetto agli agricoltori senior e ha già previsto una rivalutazione dei limiti nel bando successivo, in base al nuovo contesto finanziario europeo post-2027.

“Capisco le critiche”, conclude Caner, “ma preferisco agire ora con senso di responsabilità, piuttosto che lasciare problemi irrisolti a chi verrà dopo. Questa non è solo politica agricola: è buona amministrazione”.

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