Verona, la prima campanella per oltre 100.000 studenti: ma il calo demografico pesa

Oltre 100.000 studenti, tra città e provincia, tornano sui banchi di scuola in tutta la provincia di Verona, ma dietro il suono della prima campanella si cela un quadro che continua a destare preoccupazione: il calo demografico. In questo nuovo anno scolastico, infatti, sono circa 105.000 i bambini e ragazzi che frequenteranno le scuole veronesi, ma con una perdita netta di circa 1.100 iscritti rispetto allo scorso anno, un fenomeno che prosegue dal 2023.

Secondo i dati forniti dall’Ufficio scolastico regionale, il calo riguarda soprattutto le scuole primarie, con una diminuzione del 7,3% per i nuovi iscritti, pari a circa 515 bambini in meno. Le scuole secondarie di secondo grado, ovvero le superiori, registrano un calo di circa 435 studenti (-5,9%), mentre la flessione nelle scuole medie è contenuta al 2%, con una perdita di circa 150 alunni.

Il calo demografico, tuttavia, non è l’unico problema che le scuole veronesi si trovano a fronteggiare. A complicare ulteriormente la situazione sono le difficoltà legate al dimensionamento scolastico: l’istituto comprensivo 3 San Bernardino verrà soppresso, e in città si procederà a una riorganizzazione dei plessi. In provincia, l'istituto comprensivo di Lugagnano di Sona sarà fuso con il comprensivo "Virgilio" di Sona.

A questo si aggiungono le gravi carenze di personale docente, in particolare nella scuola primaria, dove mancano ancora 97 insegnanti in tutto il Veneto. Anche altre materie come le materie letterarie nella secondaria, l'informatica e le scienze (chimica e biologia) presentano una carenza di cattedre, con 115 posti vacanti solo per le materie letterarie.

Nonostante ciò, ci sono segnali positivi, come il miglioramento delle assegnazioni di ruolo per i posti di sostegno, con circa 950 nuovi inserimenti, e il completamento delle assunzioni del personale ausiliario, tecnico e amministrativo con 180 ingressi a Verona.