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Cultura e volontariato

Università Ca’ Foscari e AVAPO Venezia insieme per diffondere la cultura del dono

Studenti e studentesse potranno affiancare i volontari nelle attività a sostegno dei malati oncologici e delle loro famiglie

Foto dell'accordo

Foto dell'accordo

Un patto tra l’università e il volontariato per portare avanti insieme un messaggio di solidarietà. Questa mattina, 10 settembre, Ca’ Foscari e AVAPO Venezia hanno firmato un accordo di collaborazione che punta a diffondere la cultura del dono e a promuovere iniziative comuni sul fronte del sostegno ai malati oncologici e ai loro familiari.

La firma è arrivata nella sede centrale dell’Ateneo veneziano: a sottoscrivere l’intesa la rettrice Tiziana Lippiello e il presidente di AVAPO Venezia, Fabio Moretti. L’associazione di volontari, attiva da quasi quarant’anni, porta avanti ogni giorno azioni concrete per migliorare la qualità della vita di chi affronta una malattia oncologica e di chi vive al suo fianco.

Con la convenzione, Ca’ Foscari si impegna a coinvolgere studenti, studentesse e personale universitario nelle attività di volontariato e nelle iniziative organizzate da AVAPO. Dall’altro lato, l’associazione aprirà le porte a nuovi volontari provenienti dall’Ateneo, offrendo formazione e occasioni di impegno diretto sul territorio veneziano.

Il primo banco di prova sarà il prossimo 26 settembre, in occasione di Venetonight, quando Ca’ Foscari, AVAPO, Avis e Admo condivideranno uno spazio informativo per sensibilizzare il pubblico sui temi della donazione e del volontariato.

«Siamo lieti di collaborare con AVAPO Venezia per diffondere nella nostra comunità la cultura del dono e dell’impegno sociale» ha dichiarato la rettrice Lippiello, sottolineando come il progetto si inserisca nel percorso di inclusione che l’Ateneo porta avanti da anni.

Soddisfazione anche da parte del presidente Moretti: «Insieme all’università possiamo offrire un contributo ancora più significativo a chi affronta una malattia oncologica e alle famiglie che vivono situazioni di grande fragilità».

Un accordo, dunque, che lega sempre di più il mondo accademico al territorio, con l’obiettivo di rendere concreta la solidarietà e di avvicinare i giovani alle esperienze di volontariato che fanno la differenza nella vita quotidiana di molti cittadini veneti.

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