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Cambio di location per l'incontro sul “patentino civico-linguistico”

Dopo le polemiche di Ateneo Veneto, l'assessore sposta l'incontro all'Hotel Amadeus. Costalonga: "Non mi faccio distrarre"

L’assessore comunale al Commercio e alle Attività produttive, Sebastiano Costalonga

L’assessore comunale al Commercio e alle Attività produttive, Sebastiano Costalonga

Si terrà lunedì 22 settembre, alle ore 10, all’Hotel Amadeus in Rio Terà Lista di Spagna il convegno intitolato “Patentino civico-linguistico vs libero mercato”, promosso dall’assessore comunale al Commercio e alle Attività produttive, Sebastiano Costalonga.

L’iniziativa punta a rispondere a un problema che riguarda sempre più il tessuto economico veneziano: l’apertura di negozi e attività gestite da chi non parla italiano e non conosce i regolamenti locali. Secondo l’assessore, questa situazione genera fraintendimenti, disservizi e pratiche scorrette che rischiano di penalizzare la città e il suo sistema commerciale.

La proposta sul tavolo è l’introduzione di un patentino civico-linguistico: un percorso formativo rivolto agli esercenti che comprende nozioni di lingua italiana, conoscenza delle norme comunali e regole di buona gestione. Al termine, un esame certificherà la preparazione degli operatori, che potranno così garantire un servizio più qualificato sia ai residenti sia ai turisti.

«Il patentino civico non è un ostacolo ma un’opportunità – ha dichiarato Costalonga –. È un modo per crescere, integrarsi e dare un contributo reale alla città. Voglio che diventi il segno lasciato dal mio mandato: una Venezia più ordinata, rispettata e sicura».

Il dibattito non interessa solo la Laguna: altre città storiche italiane stanno valutando provvedimenti simili, riconoscendo a Venezia il ruolo di laboratorio nazionale per la tutela del commercio urbano.

Negli ultimi giorni non sono mancate polemiche sugli ospiti invitati al convegno, ma l’assessore ha replicato con fermezza: «Non mi lascio distrarre, Venezia viene prima di tutto».

L’appuntamento sarà dunque un’occasione di confronto con istituzioni locali, nazionali ed europee, per discutere come rendere il commercio veneziano più solido e accogliente. «La città non ha bisogno di divisioni sterili – ha aggiunto – ma di regole chiare, commercianti preparati e istituzioni unite».

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