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Sguardi sul Veneto
18.09.2025 - 12:00
Immagine di repertorio
Un labirinto di siepi, giochi d’acqua e simbolismi antichi: questo luogo, ai piedi dei Colli Euganei, è un capolavoro del barocco italiano e uno dei giardini monumentali meglio conservati d’Europa. Costruito nel Seicento dalla nobile famiglia Barbarigo, è un viaggio allegorico tra arte, spiritualità e paesaggio. Perfetto per perdersi... per ritrovarsi.
Perché è inusuale: Nonostante sia a mezz’ora da Padova, è ancora poco frequentato dal turismo di massa. Visitato spesso solo da appassionati e scolaresche, è uno scrigno verde senza tempo.
Tutti conoscono la famosa torre che emerge dal Lago di Resia in Alto Adige, ma pochi sanno che anche il Veneto ha il suo “campanile sommerso”. È quello della chiesa di Santa Croce, visibile quando le acque del Lago di Santa Croce si abbassano. Una suggestione che unisce leggenda e memoria, nel silenzio delle montagne bellunesi.
Perché è inusuale: Non è sempre visibile: serve fortuna e tempismo. Ma quando riemerge, lo spettacolo è magico. Una storia dimenticata che riemerge letteralmente dalle acque.
Nel cuore delle colline del Prosecco, c’è un piccolo borgo che sembra fermo nel tempo. Meno noto dei suoi vicini Conegliano e Valdobbiadene, Cison ospita ogni anno “Artigianato Vivo”, una mostra-mercato che trasforma le vie del paese in un laboratorio a cielo aperto. Ma anche fuori stagione, Cison merita: per i suoi cortili nascosti, i mulini restaurati lungo la Via dell’Acqua e il Castello Brandolini che domina il paesaggio.
Perché è inusuale: È un esempio riuscito di rigenerazione rurale e turistica, ma senza l’assalto del turismo mordi-e-fuggi. Un angolo che ha scelto la bellezza lenta.
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