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Diritti dei lavoratori
27.09.2025 - 13:45
CGIL Veneto
La Fp Cgil di Venezia ha proclamato lo stato di agitazione del personale delle comunità educative per minori Girasoli, Margherite e Fatima, gestite dall’Opera Santa Maria della Carità. La mobilitazione coinvolge sedici educatori e altri lavoratori con contratti a chiamata.
Secondo il sindacato, la decisione è arrivata dopo ripetute richieste di confronto ignorate dalla direzione. Se non si troveranno soluzioni, lo stato di agitazione potrà sfociare nello sciopero.
«Le criticità principali riguardano i soggiorni estivi di giugno e luglio, durante i quali il personale ha lavorato fino a 56 ore settimanali, escluse le notti, senza un corretto riconoscimento», spiega Chiara Cavatorti della Fp Cgil Venezia. «Sono state inoltre modificate le timbrature, con saldi negativi in banca ore, e non sono state corrisposte le indennità per le cosiddette notti passive. I soggiorni estivi sono stati retribuiti in modo forfettario, senza riconoscimenti aggiuntivi precedentemente promessi».
Altre criticità riguardano il tempo dedicato alle visite mediche obbligatorie e agli spostamenti verso lo studio del medico competente, che non è stato conteggiato come orario di lavoro.
«A questo si aggiunge la carenza di personale, accentuata da dimissioni e assenze prolungate, che ha aumentato il carico di lavoro e lo stress di chi resta», continua Cavatorti. Alcuni turni sono stati coperti da colleghi di altri servizi della Fondazione, ma le condizioni restano difficili.
Il sindacato chiede il ripristino delle timbrature, la retribuzione di tutte le ore effettivamente lavorate e il pagamento delle indennità dovute, oltre all’apertura immediata di un tavolo di confronto e a un piano straordinario di assunzioni, con particolare attenzione alla stabilizzazione del personale precario.
«Fino a quando la Fondazione continuerà a negare il confronto, i lavoratori attueranno tutte le azioni necessarie. Non ci sono più margini di tolleranza: senza risposte, lo stato di agitazione diventerà sciopero», conclude Cavatorti.
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