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Antonio De Poli: “Centrodestra unito per il Veneto del futuro. Ora serve il nome giusto”

Il segretario nazionale dell'UDC a Radio Veneto24: “Sanità, impresa e coesione sociale al centro dei prossimi dieci anni di governo regionale”

Antonio De Poli: “Centrodestra unito per il Veneto del futuro. Ora serve il nome giusto”

Antonio De Poli nello studio di Veneto24

Ospite ai microfoni di Buongiorno Veneto su Radio Veneto24, il senatore padovano Antonio De Poli, segretario nazionale dell’Unione di Centro (UDC), ha fatto il punto sulla situazione politica in vista delle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre, ribadendo l’unità della coalizione di centrodestra e la necessità di individuare, entro questa settimana, il nome del candidato per la presidenza della Regione Veneto.

“La coalizione è unita, c’è confronto, certo – ha detto De Poli – ma come in tutte le famiglie: si discute per trovare il miglior candidato possibile. Il nostro obiettivo è dare al Veneto una guida forte, credibile, capace di programmare il futuro”.

Il senatore ha poi ricordato che nelle prossime ore verranno ufficializzati i candidati in tre regioni chiave: Veneto, Campania e Puglia. In particolare, ha sottolineato l’importanza di proseguire nel solco di una coalizione compatta, in cui anche l’UDC giocherà un ruolo determinante: “Ci saremo con la nostra lista, con i nostri candidati in ogni provincia, per portare avanti i valori in cui crediamo: famiglia, sanità, solidarietà, lavoro”.

Sanità, impresa, famiglia: le priorità dell’UDC

Tra i temi centrali toccati durante l’intervista, De Poli ha ribadito l’urgenza di mantenere alta l’attenzione sulla sanità pubblica, considerata una delle priorità assolute del programma di governo regionale. Ma anche il mondo del lavoro, dell’artigianato, dell’agricoltura e del turismo – definito “la prima impresa del Veneto” – saranno elementi cruciali per il futuro della regione.

“Senza lavoro non c’è dignità. Dobbiamo sostenere le nostre imprese, il commercio, il primario, l’industria. E non dimentichiamo le politiche per i nostri figli, per le madri, i padri, le persone anziane. Nessuno deve essere lasciato indietro”, ha sottolineato con fermezza.

Infine, De Poli ha guardato oltre l’immediato, indicando la necessità di una visione lunga: “Serve una programmazione che guardi al 2030, anzi, ai prossimi dieci anni. La società è cambiata, dobbiamo prepararci con responsabilità e concretezza”.

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