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“Miss Nonna Italiana” torna al Centro Sartor: la bellezza che cura

Moda, emozioni e rinascita interiore nella seconda edizione del concorso che celebra le nonne e restituisce dignità e vitalità alla terza età

“Miss Nonna Italiana” torna al Centro Sartor: la bellezza che cura

Le immagini dell'evento

Non è una semplice sfilata. È un’esperienza che accende la memoria, stimola le emozioni, rinsalda i legami. Giovedì 2 ottobre, al Centro Servizi alla Persona “Domenico Sartor”, torna la seconda edizione di “Miss Nonna Italiana – Una Vita Vissuta con Amore”, evento unico nel suo genere, capace di trasformare la passerella in un potente strumento di cura, benessere e inclusione.

Il concorso, ideato da Paolo Teti e patrocinato dal Comune di Castelfranco Veneto, coinvolge non solo le ospiti del Sartor, ma anche altre strutture del territorio. Nonne di tutte le età sfilano con eleganza e simpatia, affiancate da infermiere, operatrici e familiari. Ma non basta indossare un abito: le partecipanti si mettono in gioco con prove di abilità, raccontando la loro storia e la propria unicità. Un’occasione per sentirsi di nuovo protagoniste, valorizzando la bellezza interiore e la forza della vita vissuta.

Ad arricchire il pomeriggio, uno spettacolo musicale con la cantante Daniela Vallicelli e ballerini di liscio, che trasformeranno il centro in una vera festa dell’energia e dell’affetto condiviso.

«È molto più di un evento di intrattenimento – spiega Elisabetta Barbato, Segretario Direttore del Centro Sartor –. Prepararsi a sfilare, scegliere l’abito, cucire accessori, confrontarsi con altre donne… tutto questo diventa un percorso terapeutico capace di risvegliare emozioni profonde, stimolare la memoria e accrescere l’autostima. Il benessere che ne nasce va ben oltre quello fisico: è cura dell’anima.»

Una storia toccante che incarna questo spirito è quella di Milenca Puntel, fondatrice dell’atelier omonimo e oggi ospite del nucleo Alzheimer della struttura. Milenca, con l’aiuto della sua famiglia, ha ripreso ago e filo per realizzare insieme alle altre ospiti gli accessori per la sfilata. Un gesto semplice ma potente: la creatività come ponte verso la dignità, anche quando la malattia oscura i ricordi.

«Anche chi vive patologie complesse – continua Barbato – può ritrovare senso, motivazione e gioia di vivere, se inserito in contesti stimolanti e umanamente ricchi.»

Il presidente del Centro, Maurizio Trento, sottolinea il valore profondo dell’iniziativa:

«È un evento che rispecchia la nostra visione di cura: mettere al centro la persona, valorizzando la sua storia e la sua unicità. Ogni sorriso, ogni passo in passerella, è una vittoria sulla solitudine e sullo scorrere del tempo.»

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