Allarme per la crisi della Metalba Aluminium di Longarone: istituzioni e sindacati chiedono soluzioni rapide

L’assessore Mantovan invoca equilibrio nelle decisioni, mentre la Provincia di Belluno prepara un tavolo tecnico per ottobre

Adamo Chiesa

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02.10.2025 - 15:34

Lo stabilimento di Metalba a Longarone

È stata una giornata di confronto acceso quella di ieri a Venezia, dove si è riunito il tavolo regionale di crisi per la Metalba Aluminium, azienda con due stabilimenti in Veneto, a Longarone (Belluno) e Bassano del Grappa (Vicenza), che impiega complessivamente 198 lavoratori. La richiesta di convocazione è arrivata dall’azienda stessa, alle prese con seri problemi sul sito produttivo bellunese. Al tavolo erano presenti la Regione con l’assessore al Lavoro Valeria Mantovan, la Provincia di Belluno guidata da Roberto Padrin, i vertici di Metalba, Confindustria Belluno Dolomiti e i rappresentanti dei lavoratori della Fiom Cgil. Il nodo principale riguarda gli interventi ambientali e di sicurezza richiesti per il rinnovo dell’autorizzazione integrata (AIA), indispensabile per garantire la piena attività dello stabilimento. L’azienda si dice pronta ad andare oltre le prescrizioni di legge, ma denuncia lo stop imposto dalla Provincia all’installazione di un nuovo impianto di aspirazione, considerato urgente sia dalla dirigenza sia dai sindacati. Una situazione che, secondo Metalba, non deriva dal mercato, ma da vincoli burocratici che rischiano di tradursi in danni economici e ambientali. L’assessore Mantovan ha ribadito l’importanza di evitare rigidità nelle decisioni e ha chiesto un confronto “sereno e costruttivo” per scongiurare blocchi che potrebbero penalizzare tutti. Dal canto suo, il presidente Padrin ha annunciato la convocazione di un incontro tecnico a Belluno nella seconda metà di ottobre per cercare una mediazione tra azienda e istituzioni. La tensione resta alta, ma Regione, Provincia, sindacati e associazioni d’impresa concordano sulla necessità di fare squadra per non compromettere il futuro di uno stabilimento considerato strategico per il territorio. Un nuovo appuntamento con tutte le parti è già stato fissato per il 5 novembre a Belluno, nella sede di Confindustria.

La richiesta di convocazione è arrivata dall’azienda stessa, alle prese con seri problemi sul sito produttivo bellunese. Al tavolo erano presenti la Regione con l’assessore al Lavoro Valeria Mantovan, la Provincia di Belluno guidata da Roberto Padrin, i vertici di Metalba, Confindustria Belluno Dolomiti e i rappresentanti dei lavoratori della Fiom Cgil.

Il nodo principale riguarda gli interventi ambientali e di sicurezza richiesti per il rinnovo dell’autorizzazione integrata (AIA), indispensabile per garantire la piena attività dello stabilimento. L’azienda si dice pronta ad andare oltre le prescrizioni di legge, ma denuncia lo stop imposto dalla Provincia all’installazione di un nuovo impianto di aspirazione, considerato urgente sia dalla dirigenza sia dai sindacati. Una situazione che, secondo Metalba, non deriva dal mercato, ma da vincoli burocratici che rischiano di tradursi in danni economici e ambientali.

L’assessore Mantovan ha ribadito l’importanza di evitare rigidità nelle decisioni e ha chiesto un confronto “sereno e costruttivo” per scongiurare blocchi che potrebbero penalizzare tutti. Dal canto suo, il presidente Padrin ha annunciato la convocazione di un incontro tecnico a Belluno nella seconda metà di ottobre per cercare una mediazione tra azienda e istituzioni.

La tensione resta alta, ma Regione, Provincia, sindacati e associazioni d’impresa concordano sulla necessità di fare squadra per non compromettere il futuro di uno stabilimento considerato strategico per il territorio. Un nuovo appuntamento con tutte le parti è già stato fissato per il 5 novembre a Belluno, nella sede di Confindustria.