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Manildo all’assemblea congiunta di Confindustria Vicenza e Verona: “Serve una nuova stagione di dialogo con il mondo produttivo”

Manildo chiede un dialogo stabile tra istituzioni e imprese: formazione, transizione energetica, piano casa e politiche per trattenere i talenti

Manildo all’assemblea congiunta di Confindustria Vicenza e Verona: “Serve una nuova stagione di dialogo con il mondo produttivo”

Giovanni Manildo @facebook Giovanni Manildo

Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra, è intervenuto alla riunione congiunta di Confindustria Vicenza e Verona, dedicata a “La nuova industria nel caos mondiale. Visioni, tecnologie e territori per la manifattura di domani”, richiamando la necessità di un confronto stabile tra istituzioni e sistema produttivo.

«Ho partecipato all’assemblea congiunta di Confindustria Vicenza e Verona, un appuntamento importante per ascoltare e confrontarsi con chi ogni giorno tiene in piedi l’economia del Veneto. Il mondo dell’impresa ci chiede una visione, non slogan. Ci chiede una politica che accompagni il cambiamento, invece di subirlo. Ma soprattutto ci chiede stabilità e chiarezza, e scelte ancorate solidamente all’Europa», ha sottolineato.

Nel mirino di Manildo c’è anche la situazione politica regionale: «Il Veneto è una delle locomotive d’Europa, ma una locomotiva che da troppo tempo viaggia senza una guida. A sette settimane dal voto, la destra non ha ancora un candidato e continua a trattare la nostra regione come una pedina del risiko romano. È un’assenza che offende la serietà di chi lavora e produce. Al contrario, noi giriamo il Veneto, incontriamo imprese, artigiani, associazioni, e costruiamo proposte concrete».

Sul versante programmatico, il candidato ha rilanciato le sue priorità per competitività e industria: «Proponiamo un patto regionale per la formazione tecnica e universitaria, capace di collegare scuola, impresa e territori. Un fondo straordinario per sostenere la transizione energetica delle PMI e abbattere i costi dell’energia. Un grande piano casa per rendere possibile vivere e lavorare nei nostri distretti produttivi. E politiche attive per trattenere i giovani talenti e attrarre forza lavoro qualificata, anche straniera, per non frenare la crescita».

Manildo ha poi richiamato le sollecitazioni provenienti dalle categorie economiche: «Non è un caso che in queste settimane tutte le principali associazioni di categoria reclamino risposte serie e concrete, denunciando i limiti delle politiche regionali. Le imprese venete non chiedono assistenza: chiedono regole chiare, infrastrutture moderne, burocrazia più leggera e una Regione che stia al loro fianco, non che si limiti a tagliare nastri».

Chiusura affidata a un appello alla collaborazione istituzionale: «Il nostro impegno è aprire una stagione nuova di dialogo stabile con il mondo produttivo. Perché solo insieme possiamo costruire un Veneto che torni a essere protagonista, competitivo, sostenibile e orgoglioso della propria capacità di innovare».

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