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Attualità
08.10.2025 - 12:21
Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale
«È difficile conciliare le dichiarazioni della Regione sul miglioramento della qualità dell'aria con la sua decisione di prorogare di un anno la circolazione dei veicoli commerciali e dei diesel Euro 5, notoriamente inquinanti». Con queste parole, Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale del Veneto, ha commentato la risposta della Giunta di Palazzo Balbi alla sua interrogazione, in merito al rapporto annuale "Mal'Aria" pubblicato da Legambiente.
Baldin, ricordando i dati del rapporto, ha sottolineato che ben quattro siti veneti figurano tra i primi cinque in Italia per quanto riguarda gli sforamenti dei limiti di respirabilità dell'aria a causa delle polveri sottili. Verona e Padova, in particolare, sono al primo e al secondo posto nella graduatoria delle città italiane con la maggiore concentrazione di PM10, con la necessità urgente di ridurre le emissioni per rispettare i limiti fissati dalla direttiva UE per il 2024. Il rapporto evidenzia anche l’impatto negativo dei motori nautici a Venezia, su cui Baldin ha già presentato un emendamento che include la flotta lagunare nel piano di aggiornamento dei mezzi inquinanti.
Nel corso dell'interrogazione, Baldin ha chiesto alla Regione quali piani avesse per ridurre le emissioni inquinanti. La risposta ricevuta, tuttavia, non ha soddisfatto le aspettative della consigliera: «La Regione afferma di essere consapevole della gravità della situazione, ma continua a rimandare la soluzione. Non solo il blocco dei veicoli Euro 5 è stato rinviato di un anno, ma anche le nuove misure di restrizione riguarderanno solo i Comuni sopra i centomila abitanti, con misure di compensazione».
A detta della Giunta Zaia, il rinvio dei provvedimenti sarebbe dovuto all’«impatto trascurabile» che i veicoli diesel Euro 5 avrebbero sulle emissioni atmosferiche. Baldin ha però replicato ironicamente: «Gli automobilisti sono una lobby potente a livello elettorale, e la Regione, pur di non urtare gli interessi, preferisce posticipare la decisione».
Nel mese di aprile, la Regione ha approvato un aggiornamento al Piano di tutela e risanamento dell'atmosfera, che contiene circa un centinaio di azioni operative da parte di Comuni, Province e la Città Metropolitana di Venezia. Sebbene Baldin riconosca che alcune misure siano state potenziate, l’esponente del M5S ha ribadito che la responsabilità primaria sulla qualità dell’aria spetta comunque alla Regione. «Non basta rilevare che i trend siano in miglioramento, è necessario adottare misure concrete per migliorare la qualità della vita dei cittadini», ha affermato la capogruppo.
Baldin ha anche osservato come la Regione non stia facendo abbastanza per favorire una mobilità sostenibile e ridurre le emissioni inquinanti, in particolare continuando a sostenere un modello di trasporto ormai obsoleto e dannoso per l’ambiente.
La questione sollevata dalla Baldin non riguarda solo il rinvio del blocco dei veicoli Euro 5, ma anche la mancanza di un piano strutturato per affrontare seriamente il problema dell’inquinamento atmosferico in Veneto. «Posticipare le soluzioni non farà altro che aggravare la situazione per i cittadini. È urgente che la Regione si impegni a ridurre le emissioni, mettendo in atto politiche efficaci per tutelare la salute pubblica», ha concluso Baldin.