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Manildo alla CISL: «Il Veneto deve svegliarsi. Insieme, per creare futuro»

Dal confronto con il sindacato emerge sintonia su lavoro, sanità e giovani

Alessia Scarpa

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22.10.2025 - 14:43

Manildo alla CISL: «Il Veneto deve svegliarsi. Insieme, per creare futuro»

Foto dell'evento

«Il documento della CISL è lucido, coraggioso. È tempo di risvegliare il Veneto da una lunga quiescenza». Giovanni Manildo, candidato presidente della Regione per la coalizione di centrosinistra, ha aperto così il suo intervento al confronto pubblico organizzato questa mattina a Padova da CISL Veneto, che lo ha visto dialogare con l’avversario di centrodestra, Alberto Stefani.  Nel cuore dell’incontro, la proposta del sindacato guidato da Massimiliano Paglini per una svolta nel governo regionale. Un appello che Manildo ha raccolto con convinzione, rilanciando la necessità di una nuova stagione politica basata su ascolto, coprogettazione e responsabilità condivisa. «Il Veneto è una terra straordinaria, ma stanca: produttività stagnante, giovani che emigrano, famiglie in difficoltà, una sanità pubblica sotto pressione. Serve un cambio di passo. Non più annunci, ma alleanze civili», ha spiegato Manildo, illustrando le sue «sette mosse per creare futuro»: lavoro e giovani, casa, sanità pubblica, mobilità sostenibile, energia e ambiente, formazione, coesione sociale. Tra le proposte chiave: un Consiglio regionale dell’economia per un confronto stabile tra politica e parti sociali, tavoli permanenti su lavoro, sanità, casa e innovazione, e un «contratto d’ingresso» per trattenere i giovani in Veneto, con borse regionali fino a 600 euro al mese per i primi due anni di lavoro. Sul fronte della salute, Manildo promette un assessorato tecnico alla Sanità, un piano straordinario di assunzioni e il potenziamento della rete territoriale. «La sanità pubblica va salvata adesso, prima che sia troppo tardi», ha dichiarato. Centrale anche il tema ambientale, con l’obiettivo di produrre 1 kilowatt per abitante da fonti rinnovabili entro il 2030 e la creazione di comunità energetiche locali. «Chi governa da quindici anni e ora promette ciò che non ha fatto, dimostra che è il momento di cambiare», ha concluso Manildo. «Noi proponiamo un metodo nuovo, fatto di alleanze, non di proclami. Per un Veneto che crea futuro, insieme».

«Il documento della CISL è lucido, coraggioso. È tempo di risvegliare il Veneto da una lunga quiescenza». Giovanni Manildo, candidato presidente della Regione per la coalizione di centrosinistra, ha aperto così il suo intervento al confronto pubblico organizzato questa mattina a Padova da CISL Veneto, che lo ha visto dialogare con l’avversario di centrodestra, Alberto Stefani.

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Nel cuore dell’incontro, la proposta del sindacato guidato da Massimiliano Paglini per una svolta nel governo regionale. Un appello che Manildo ha raccolto con convinzione, rilanciando la necessità di una nuova stagione politica basata su ascolto, coprogettazione e responsabilità condivisa.

«Il Veneto è una terra straordinaria, ma stanca: produttività stagnante, giovani che emigrano, famiglie in difficoltà, una sanità pubblica sotto pressione. Serve un cambio di passo. Non più annunci, ma alleanze civili», ha spiegato Manildo, illustrando le sue «sette mosse per creare futuro»: lavoro e giovani, casa, sanità pubblica, mobilità sostenibile, energia e ambiente, formazione, coesione sociale.

Tra le proposte chiave: un Consiglio regionale dell’economia per un confronto stabile tra politica e parti sociali, tavoli permanenti su lavoro, sanità, casa e innovazione, e un «contratto d’ingresso» per trattenere i giovani in Veneto, con borse regionali fino a 600 euro al mese per i primi due anni di lavoro.

Sul fronte della salute, Manildo promette un assessorato tecnico alla Sanità, un piano straordinario di assunzioni e il potenziamento della rete territoriale. «La sanità pubblica va salvata adesso, prima che sia troppo tardi», ha dichiarato.

Centrale anche il tema ambientale, con l’obiettivo di produrre 1 kilowatt per abitante da fonti rinnovabili entro il 2030 e la creazione di comunità energetiche locali.

«Chi governa da quindici anni e ora promette ciò che non ha fatto, dimostra che è il momento di cambiare», ha concluso Manildo. «Noi proponiamo un metodo nuovo, fatto di alleanze, non di proclami. Per un Veneto che crea futuro, insieme».