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Autonomia amministrativa

Otto anni dal referendum, Manildo attacca il Governo: “Del Veneto autonomo neanche l’ombra”

L’ex sindaco di Treviso e candidato del centrosinistra ricorda il voto del 2017: “Spesi 21 milioni, ma zero competenze e zero risorse in più. Dopo otto anni di promesse, servono fatti concreti”

Giovanni Manildo a Padova

Giovanni Manildo a Padova

Otto anni fa, il 22 ottobre 2017, i cittadini del Veneto si recarono alle urne per dire “sì” all’autonomia della Regione. Oggi, a distanza di quasi un decennio, quel voto sembra essere rimasto solo sulla carta. A ricordarlo è Giovanni Manildo, candidato alla presidenza del Veneto per la coalizione di centrosinistra, che lancia un duro attacco al centrodestra e in particolare alla Lega.

“Il referendum costò oltre 21 milioni di euro ai veneti – spiega Manildo – ma il bilancio, dopo tutto questo tempo, è desolante: nessuna nuova competenza e nessuna risorsa aggiuntiva rimasta qui in Veneto”.

L’ex sindaco di Treviso punta il dito contro il partito di Matteo Salvini: “In questi otto anni la Lega è stata al Governo nazionale per più della metà del tempo, e negli ultimi tre anni ha avuto un ruolo di primo piano nell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Il loro candidato, Alberto Stefani, è persino vicesegretario federale del partito. Eppure, nonostante promesse e proclami, l’autonomia non è arrivata”.

Manildo conclude con un appello: “Dopo anni di chiacchiere e annunci, è il momento di smettere con le ciacole e di portare a casa risultati veri per i veneti”.

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