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Attualità
23.10.2025 - 10:05
Foto di repertorio
Dopo un periodo difficile segnato da un grave infortunio con fratture a tibia, perone, malleolo e legamenti della caviglia, Susanna De Zolt è finalmente tornata a disposizione della squadra femminile delle Dolomiti Bellunesi. Ha raccontato uno stop forzato impegnativo, che ha messo a dura prova fisico e mente. La parte più complicata è stata assistere agli allenamenti senza poter partecipare e non riuscire a compiere i movimenti abituali.
All’inizio non vedeva miglioramenti e non credeva possibile tornare a correre o piegare la caviglia. Con pazienza e sacrificio ha capito che il recupero era possibile. Fondamentale è stato il supporto del gruppo e soprattutto del suo compagno, che ha agito da preparatore atletico e mental coach, aiutandola a superare le difficoltà.
Domenica, a Rasai, è finalmente tornata in campo: un’esperienza meravigliosa e inaspettata, come se non fosse passato un giorno dall’ultima partita. Nonostante la sconfitta di misura contro il Venezia, ha giudicato la gara equilibrata e forse da pareggio. La squadra sta ancora crescendo, soprattutto su possesso palla e finalizzazione, attuali punti deboli.
Quanto al morale, non è semplice mantenere alta la motivazione dopo due risultati negativi, ma c’è consapevolezza del potenziale del gruppo e volontà di migliorare. In vista della prossima partita contro il Villorba, la squadra si prepara con impegno per affrontare un avversario di livello, consapevole della difficoltà della sfida.
De Zolt sa di dover completare ancora alcuni passi nel recupero, ma assicura di dare sempre il massimo quando chiamata in campo, cercando di trasmettere alle compagne più giovani la passione per il calcio che l’ha aiutata a superare il momento più difficile della carriera. La sua grinta resta un tratto distintivo.
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