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23.10.2025 - 15:26
Foto di repertorio
Il fenomeno dei “furbetti della patente” continua a crescere, e a Verona gli agenti della Polizia locale sono tornati a scoprire un nuovo episodio di frode durante gli esami teorici per il conseguimento del documento di guida.
Negli ultimi giorni, il Laboratorio Analisi Documentale (LAD) del Comando di via del Pontiere ha individuato quattro cittadini stranieri, di età compresa tra i 25 e i 39 anni, che cercavano di superare il test scritto grazie a sofisticati dispositivi tecnologici e al supporto di un suggeritore esterno.
Uno dei candidati, in particolare, aveva completato la prova con 29 risposte corrette su 30, un risultato quasi perfetto. Tuttavia, al termine dell’esame è emerso che non parlava una parola di italiano. Gli agenti hanno poi scoperto che indossava una microtelecamera nascosta nel polsino della camicia, collegata a un router con scheda SIM e a un auricolare invisibile, strumenti forniti — come ha dichiarato lui stesso — da un’organizzazione a cui aveva già versato un anticipo di 500 euro.
Il LAD della Polizia locale di Verona è diventato ormai un punto di riferimento nazionale nella lotta a questo tipo di frodi, grazie alla stretta collaborazione con gli ispettori della Motorizzazione civile, attiva da oltre quattro anni. Secondo quanto riferito dal Comando, le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di “aiutini” tecnologici operano su scala interregionale, offrendo pacchetti completi a prezzi che oscillano tra i 2.000 e i 5.000 euro, comprendendo anche gli esami per le patenti professionali destinate alla guida di autocarri e autobus.
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