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Crisi industriale

Superjet International, tre offerte per salvare lo stabilimento veneziano

Il ministro Urso conferma l’interesse di nuovi investitori per la società di Tessera: la decisione ora passa al Comitato del Mef

Adolfo Urso con Raffaele Speranzon alla conferenza stampa di Mestre

Adolfo Urso con Raffaele Speranzon alla conferenza stampa di Mestre

Tre diverse proposte sarebbero al vaglio per risolvere la difficile situazione della Superjet International, l’azienda aeronautica con sede a Tessera, oggi bloccata a causa delle sanzioni europee contro la Russia. A confermarlo è stato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenuto a Mestre durante la presentazione dei candidati di Fratelli d’Italia alle prossime elezioni regionali.

«Ci sono tre possibili offerte sul tavolo», ha spiegato Urso, sottolineando che la decisione finale spetterà al Comitato per la sicurezza finanziaria del Ministero dell’Economia, chiamato a valutare la compatibilità delle proposte con le norme europee. «Come già accaduto per Speedline, Coin, Riello e Berco – ha aggiunto il ministro – l’obiettivo resta sempre quello di tutelare gli stabilimenti e salvaguardare i lavoratori».

La Superjet International, partecipata per il 90% dal gruppo russo Sukhoi e per il restante 10% da Leonardo, è ferma da mesi. Le quote dei soci russi risultano infatti congelate a seguito delle sanzioni imposte dall’Unione Europea dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina.

Se entro la fine dell’anno non si arriverà alla cessione della quota di maggioranza, l’azienda rischia la liquidazione. In quel caso, secondo le ipotesi circolate, i circa 150 dipendenti specializzati potrebbero essere assorbiti da Leonardo, salvando così competenze e professionalità maturate sul territorio veneziano.

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