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Storia di Halloween

Halloween nel Medioevo: tra superstizione e piatti “da brivido”

Dalle origini celtiche ai banchetti medievali

Halloween nel Medioevo: tra superstizione e piatti “da brivido”

Foto d'archivio

Halloween, così come lo conosciamo oggi, tra zucche illuminate e dolcetti, ha radici antiche che risalgono al mondo celtico e al Medioevo europeo. Nonostante l’immaginario moderno, le celebrazioni medievali erano ben lontane dai costumi colorati e dai party a tema: si trattava di rituali legati alla morte, agli spiriti e al raccolto, accompagnati da piatti “rustici” e simbolici.

Nel Medioevo, la notte di Ognissanti (All Hallows’ Eve) era vissuta come un momento di passaggio tra il mondo dei vivi e quello dei morti. La tavola era spesso imbandita con cibi semplici ma significativi, come pane speziato, zuppe di cereali, mele e frutta secca. I dolci erano rari e considerati un lusso, ma alcune ricette tipiche di Halloween erano pensate per scacciare gli spiriti maligni: torte di semi di papavero o di zucca, oppure pane dolce aromatizzato al miele, simboli di prosperità e protezione.

Non mancavano anche bevande rituali, spesso a base di sidro o vino speziato, che accompagnavano preghiere e incantesimi per propiziare l’anno a venire. In alcune regioni, era tradizione lasciare cibi fuori dalla porta, come offerte per gli spiriti dei defunti o per le anime dei parenti defunti, un’usanza che ha anticipato il moderno “dolcetto o scherzetto”.

Queste consuetudini medievali ci mostrano come Halloween, oltre all’aspetto ludico e “spaventoso”, fosse una festa carica di simboli legati alla sopravvivenza, alla protezione e alla memoria dei defunti. La scelta dei cibi, semplice e funzionale, rifletteva il contesto rurale dell’epoca e il legame con i cicli della natura.

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