Lavoratori Anaste in piazza: presidio a Rovigo per dignità e contratti equi

Il 31 ottobre 2025 mobilitazione regionale davanti alla Prefettura: sindacati contro i contratti al ribasso e per maggiore tutela del personale socio-sanitario

Alessia Scarpa

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30.10.2025 - 15:47

Lavoratori Anaste in Veneto in piazza: presidio a Rovigo per dignità e contratti equi

Foto di repertorio

Le lavoratrici e i lavoratori delle strutture Anaste del Veneto scenderanno in piazza giovedì 31 ottobre 2025 per un presidio unitario davanti alla Prefettura di Rovigo. L’iniziativa, promossa dalle Segreterie regionali di FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTuCS, si inserisce nella giornata di sciopero nazionale indetta dai sindacati di categoria. La mobilitazione nasce dalla protesta contro l’associazione datoriale Anaste, accusata di sottrarsi al confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative e di proporre contratti peggiorativi che disconoscono la professionalità degli operatori socio-sanitari. “Non è accettabile che chi ogni giorno si prende cura delle persone fragili venga considerato lavoratore di serie B – dichiarano i sindacati –. Servono riconoscimento, formazione, sicurezza e salari dignitosi, in linea con il resto del comparto.” I sindacati sottolineano come la mancata sottoscrizione di un contratto equo possa compromettere la qualità dei servizi e aggravare una situazione già critica per carenza di personale, turni gravosi e retribuzioni insufficienti. Il presidio sarà anche un momento di proposta per un welfare territoriale basato sulla qualità del lavoro e sul rispetto dei professionisti che garantiscono assistenza quotidiana alla cittadinanza.

Le lavoratrici e i lavoratori delle strutture Anaste del Veneto scenderanno in piazza giovedì 31 ottobre 2025 per un presidio unitario davanti alla Prefettura di Rovigo. L’iniziativa, promossa dalle Segreterie regionali di FP CGIL, CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTuCS, si inserisce nella giornata di sciopero nazionale indetta dai sindacati di categoria.

La mobilitazione nasce dalla protesta contro l’associazione datoriale Anaste, accusata di sottrarsi al confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative e di proporre contratti peggiorativi che disconoscono la professionalità degli operatori socio-sanitari.

“Non è accettabile che chi ogni giorno si prende cura delle persone fragili venga considerato lavoratore di serie B – dichiarano i sindacati –. Servono riconoscimento, formazione, sicurezza e salari dignitosi, in linea con il resto del comparto.”

I sindacati sottolineano come la mancata sottoscrizione di un contratto equo possa compromettere la qualità dei servizi e aggravare una situazione già critica per carenza di personale, turni gravosi e retribuzioni insufficienti. Il presidio sarà anche un momento di proposta per un welfare territoriale basato sulla qualità del lavoro e sul rispetto dei professionisti che garantiscono assistenza quotidiana alla cittadinanza.