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Attualità
30.10.2025 - 16:42
Foto di repertorio
Teschi di zucchero, ragnetti di cioccolato, piccole bare di pasta frolla e montagne di zucche dolci. Halloween, la festa “importata” d’Oltreoceano, ha ormai conquistato anche le vetrine delle pasticcerie padovane. E non solo quelle: secondo CNA Padova e Rovigo, negli ultimi dieci anni il giro d’affari del settore è cresciuto del 30-40%, segno che l’appuntamento del 31 ottobre è ormai un tassello importante nel calendario commerciale dei maestri pasticceri.
Ma se quasi tutti propongono almeno un dolcetto a tema, solo sei pasticcerie su dieci scelgono di trasformare il proprio locale in un vero e proprio regno dell’orrore con decorazioni, prodotti speciali e iniziative per i più piccoli.
“Halloween è un’opportunità di crescita, ma richiede organizzazione e personale – spiega Laura Agostini, presidente degli Alimentaristi CNA Padova e titolare della pasticceria Mazzucato di Saccolongo –. Noi abbiamo allestito una festa per bambini, con truccabimbi e pesca delle caramelle. È un modo per far vivere un momento di gioia ai più piccoli e attirare anche i genitori. La nostra esperienza? Più fai e più i clienti comprano.”
Dietro il successo commerciale c’è un cambio culturale: i bambini e le famiglie scelgono i dolci di Halloween, mentre gli adulti restano affezionati alle “favette dei morti”, il dessert tipico di Ognissanti. Le due tradizioni ormai convivono, simbolo di un’Italia che si rinnova senza dimenticare le proprie radici.
C’è però anche un rovescio della medaglia: preparare la festa richiede tempo e risorse proprio alla vigilia del periodo natalizio, quando i forni artigiani iniziano la maratona dei panettoni.
“Per chi produce tutto in casa – aggiunge Agostini – Halloween è un lavoro in più, ma ne vale la pena. Ogni dolce è un piccolo pezzo di noi, della nostra creatività e della nostra passione.”
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