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Festa del patrono

San Prosdocimo: il vescovo Cipolla premia trenta “fedeli servitori” nella basilica di Santa Giustina a Padova

Venerdì 7 novembre la Diocesi di Padova festeggerà il suo patrono principale: durante la messa solenne, il vescovo Claudio Cipolla consegnerà una medaglia e una pergamena a trenta laici del territorio veneto per il loro impegno nella vita parrocchiale

Un'icona di San Prosdocimo a Santa Giustina

Un'icona di San Prosdocimo a Santa Giustina

Venerdì 7 novembre, alle 18.30, la comunità diocesana si riunirà nella basilica di Santa Giustina per celebrare San Prosdocimo, patrono principale della Diocesi e primo vescovo di Padova. A presiedere la solenne concelebrazione sarà il vescovo, mons. Claudio Cipolla, che guiderà i fedeli nel ricordo del santo evangelizzatore delle genti e inviterà a vivere con gratitudine e servizio la propria fede.

Come ormai accade da sei anni, la celebrazione del patrono sarà anche l’occasione per il conferimento del riconoscimento ai “fedeli servitori”, donne e uomini segnalati dalle parrocchie della Diocesi per la dedizione e il servizio offerti alle proprie comunità. A ciascuno di loro il vescovo Cipolla consegnerà una pergamena e una medaglia raffigurante san Prosdocimo e santa Giustina, simbolo di un impegno silenzioso ma fondamentale per la vita della Chiesa locale.

Quest’anno saranno premiati trenta nuovi “fedeli servitori”, che si aggiungeranno ai 165 già iscritti nell’albo istituito nel 2020, per un totale di 195 riconoscimenti. Tra i premiati figurano volontari, catechisti, ministri straordinari della comunione, animatori parrocchiali, sacrestani e persone che dedicano il loro tempo agli anziani e agli ammalati, testimoniando il volto concreto della carità.

I nuovi iscritti provengono da numerose comunità del territorio veneto, dalle parrocchie di Padova e provincia a quelle del Vicentino, del Trevigiano, del Bellunese e del Veneziano. Tra loro, ad esempio, Benito Rossi e Ferruccio Bovo di Borgoricco, Giancarlo Bovo di Monselice, Guerrina Bordignon di Cassola, Angelo Gambarotto di Thiene, Agostino Coppe di Segusino, e la coppia Bertilla Peron e Luigi Longhin di Santa Maria di Sala.

Nel decreto istitutivo dell’albo, la Diocesi di Padova ricorda come «la Chiesa, pur riconoscendo la gratuità del servizio cristiano, senta il dovere di esprimere una gratitudine visibile e sincera verso chi, con umiltà e costanza, serve le comunità locali».

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