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Elezioni regionali
05.11.2025 - 18:10
Alberto Stefani con Luca Zaia
A poco più di due settimane dal voto per le Regionali del 23 e 24 novembre, la corsa per la guida del Veneto sembra già scritta, almeno secondo gli ultimi sondaggi diffusi dall’Osservatorio sul Nord Est de Il Gazzettino. Il candidato del centrodestra Alberto Stefani, sostenuto dalla Lega, sarebbe infatti in netto vantaggio con un consenso stimato tra il 58 e il 62%, contro il 32-36% dell’ex sindaco di Treviso Giovanni Manildo, volto del centrosinistra.
Un distacco ampio che, se confermato dalle urne, consegnerebbe la Regione per la quarta volta consecutiva al centrodestra. Ma l’incertezza resta sul fronte dei partiti: Lega e Fratelli d’Italia sono divisi da appena un punto percentuale, in una sfida tutta interna alla coalizione che determinerà i nuovi equilibri di potere a Palazzo Balbi.
Secondo l’indagine, la Lega resterebbe in testa con un consenso tra il 22 e il 26%, seguita a ruota da Fratelli d’Italia, accreditata di un 21-25%. Forza Italia, invece, si attesterebbe tra l’8 e il 12%, mentre le altre liste della coalizione – Liga Veneta Repubblica, Udc e Noi Moderati-Civici per Stefani – non supererebbero il 5%.
Per il centrosinistra, nonostante il “campo largo” che riunisce Partito Democratico, Azione, Italia Viva e altre forze civiche, la situazione resta complicata. Il Pd si confermerebbe il partito più votato del fronte progressista, con un consenso compreso tra il 16 e il 20%, ma troppo distante per ambire alla vittoria. Le altre liste – Alleanza Verdi e Sinistra, Uniti per Manildo Presidente, Movimento 5 Stelle, Volt e Civiche Venete – oscillano complessivamente tra il 4 e l’8%, con difficoltà a superare la soglia di sbarramento.
Tra i candidati minori, Fabio Bui (Popolari per il Veneto) e Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare) faticano a raggiungere il 3%, mentre il medico di San Vendemiano Riccardo Szumski, per Resistere Veneto, potrebbe ottenere un risultato più interessante, tra il 2 e il 6%.
Nel frattempo, in queste ultime due settimane prima del silenzio elettorale, i candidati intensificano gli incontri e le iniziative sul territorio. Da Padova a Treviso, da Verona a Venezia, si moltiplicano comizi e dibattiti. Nulla è ancora deciso, ma i numeri dicono che il Veneto potrebbe confermarsi, ancora una volta, una roccaforte del centrodestra.
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