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Teatro e cultura

Le Baccanti tornano a Venezia: un'imperdibile rilettura moderna della Compagnia Aganoor al Teatro Goldoni

La compagnia, insieme ai diplomati dell’Accademia Teatrale Carlo Goldoni, porta sul palcoscenico del capoluogo lagunare la storica tragedia di Euripide

Una scena dello spettacolo

Una scena dello spettacolo

È una delle rivisitazioni contemporanee di Euripide più applaudite dalla critica, e il 12 novembre farà tappa al Teatro Goldoni di Venezia: “Le Baccanti” prendono vita nell'incredibile adattamento della Compagnia Aganoor. Lo spettacolo andrà in scena alle 19.00, mentre il giorno successivo, giovedì 13 novembre, è previsto il matinée per le scuole.

Dopo la recita al Teatro Olimpico di Vicenza, la produzione torna nei teatri dello Stabile del Veneto, dove aveva mosso i primi passi nella scorsa stagione. Nato come studio teatrale al Teatro Maddalene, il lavoro diventa ora una vera e propria messa in scena, sotto la guida di Simone Derai di Anagoor, con la collaborazione e traduzione del grecista Davide Susanetti, una delle menti più brillanti ed erudite del mondo accademico classico, e la cura di Marco Menegoni.

“La tragedia, a oltre duemila anni dalla sua nascita, parla ancora al pubblico”, spiegano i registi. Il percorso scenico, basato sulla trance come strumento poetico, invita a riflettere sull’identità e sul senso di appartenenza alla comunità. Sul palco, insieme alla compagnia Anagoor, recitano Chiara Antenucci, Laura Maria Babaian, Mosè Bächtold, Pietro Begnardi, Gaia Capelli, Daniele Capitani, Greta Nola, Luca Passera, Margherita Russo, Margherita Scotti e Michele Tonicello.

Anagoor, fondata nel 2000 da Simone Derai e Marco Menegoni, è riconosciuta come una delle realtà più originali del teatro contemporaneo italiano, premiata con il Leone d’Argento alla Biennale di Venezia nel 2018. La compagnia porta avanti un’estetica visivamente potente, in cui teatro, danza e musica si intrecciano con strumenti multimediali. In questa creazione, i giovani attori dell’Accademia veneziana vengono immersi in un’esperienza che fonde rito, poesia e teatro, dove il confine tra umano e divino si dissolve in un intenso gioco scenico.

Il mito delle Baccanti diventa così un rituale contemporaneo, capace di interrogare il presente e di trasformare lo spettatore, rendendo il teatro un luogo di iniziazione e di riflessione sulle forze primordiali della vita e sul potere dell’arte.

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