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Cucine Popolari di Padova, una porta aperta a tutti: “Ci siamo per chi è in difficoltà”

Suor Albina Zandonà: “Accogliamo italiani e stranieri, il nostro obiettivo è aiutare le persone a ritrovare autonomia”

Cucine Popolari di Padova, una porta aperta a tutti: “Ci siamo per chi è in difficoltà”

Foto di repertorio

Da otto anni guida le Cucine Economiche Popolari di Padova, un punto di riferimento per chi si trova in difficoltà. Ha parlato ai microfoni di Buongiorno Veneto Suor Albina Zandonà, che ha raccontato il cuore e il senso del suo lavoro quotidiano.

Le cucine, ecco, noi amiamo definirle come una porta aperta a tutti”, spiega Suor Albina. “Chi si trova in difficoltà entra e noi lo accogliamo. Ci siamo per chi è in una situazione di difficoltà, non importa la provenienza. Non sono solo senzatetto o stranieri a bussare alle Cucine Popolari, ma anche italiani in difficoltà, che possono trovare supporto nei servizi della mensa, nelle docce, nel vestiario e nel servizio sanitario", ha sottolineato Suor Albina.

Riguardo al ruolo della Chiesa in questa opera, Suor Albina chiarisce: “Noi svolgiamo un servizio di supplenza che fa comodo a molti. Non siamo un’opera puramente sociale, è la concretezza della vita del Vangelo per noi è questo”. E sottolinea: “Le persone che entrano nelle cucine non ci appartengono, abitano questa città. Ci auguriamo che ci sia una città che sa prendersi cura di queste persone, che le vede e le accoglie”.

Il rapporto con le istituzioni è collaborativo: “Abbiamo un buon rapporto con i servizi sociali e partecipiamo a un tavolo mensile con altre realtà che accolgono persone. Non è al centro la struttura, ma la persona”, spiega Suor Albina. L’obiettivo delle Cucine non è trattenere chi arriva, ma aiutare le persone a uscire dalla difficoltà, come dimostrano le storie di chi ha trovato casa o lavoro grazie al lavoro condiviso tra le varie realtà del territorio.

Padova, racconta Suor Albina, è un esempio virtuoso di solidarietà: “Usiamo i social per comunicare i bisogni concreti: coperte, guanti, scarpe. A volte arrivano donazioni inaspettate, come un ragazzo che ci ha regalato 10 chili di riso senza conoscerci”. Le richieste attuali riguardano soprattutto guanti, sciarpe e scarpe numero 43.

Il bilancio sociale delle Cucine, presentato al pubblico, racconta una realtà concreta fatta di persone che affrontano povertà e vulnerabilità. “Le persone ci sono, ogni anno aumentano. Alcuni arrivano in Italia con contratti fasulli o grandi difficoltà, ma portano con sé desiderio e speranza”, dice Suor Albina. “Mi colpisce vedere nei giovani, spesso poco più che ventenni, la determinazione a lavorare per aiutare la famiglia rimasta a casa”.

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