Legge di bilancio 2026: l'Uncem chiede di mettere al centro le montagne venete

L’associazione nazionale chiede di escludere tagli a Comuni e Province, aumentare i fondi per le aree montane, sostenere scuole e manutenzione del territorio, con stanziamenti mirati tra 2026 e 2034

Adamo Chiesa

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08.11.2025 - 11:47

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L’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti Montani (Uncem) ha presentato una sintesi delle proprie proposte per la Legge di bilancio 2026, puntando a rafforzare il ruolo degli enti locali e a garantire risorse aggiuntive per le aree montane italiane, compreso il Veneto. Tra le richieste principali, l’associazione sottolinea la necessità di escludere qualsiasi taglio ai trasferimenti verso Comuni, Province ed enti locali, ricordando come già nel 2024 fosse stato ridotto di 250 milioni di euro il finanziamento ordinario alla spesa corrente. Uncem propone inoltre un significativo incremento del Fondo nazionale per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit), portandolo da 200 milioni a 1 miliardo di euro annui per gli anni 2026-2034, e l’implementazione di ulteriori 300 milioni per la “Strategia delle Green Communities” prevista dal PNRR. Tra le altre iniziative, l’associazione chiede di sostenere economicamente gli incarichi dei segretari comunali nei piccoli Comuni e nelle Unioni di Comuni, incrementare di 20 milioni il fondo per la realizzazione di tralicci di proprietà pubblica in deroga ai vincoli ambientali, e bloccare la riduzione dei dirigenti scolastici negli istituti con meno di 500 alunni, stanziando 40 milioni all’anno a partire dal 2026. Uncem sollecita anche l’estensione dell’aliquota IVA agevolata al 4% per le opere di manutenzione e salvaguardia idrogeologica del territorio montano, il rifinanziamento con 15 milioni del fondo per la gestione forestale e la prevenzione del dissesto idrogeologico, e la riduzione dell’IVA su pellet e legna da ardere, attualmente al 22%, portandola al 4%. L’obiettivo, spiegano i rappresentanti di Uncem, è garantire sostenibilità e protezione per le comunità locali e le aree montane, rafforzando al contempo le funzioni essenziali degli enti locali e la sicurezza del territorio.

Tra le richieste principali, l’associazione sottolinea la necessità di escludere qualsiasi taglio ai trasferimenti verso Comuni, Province ed enti locali, ricordando come già nel 2024 fosse stato ridotto di 250 milioni di euro il finanziamento ordinario alla spesa corrente.

Uncem propone inoltre un significativo incremento del Fondo nazionale per lo sviluppo delle montagne italiane (Fosmit), portandolo da 200 milioni a 1 miliardo di euro annui per gli anni 2026-2034, e l’implementazione di ulteriori 300 milioni per la “Strategia delle Green Communities” prevista dal PNRR.

Tra le altre iniziative, l’associazione chiede di sostenere economicamente gli incarichi dei segretari comunali nei piccoli Comuni e nelle Unioni di Comuni, incrementare di 20 milioni il fondo per la realizzazione di tralicci di proprietà pubblica in deroga ai vincoli ambientali, e bloccare la riduzione dei dirigenti scolastici negli istituti con meno di 500 alunni, stanziando 40 milioni all’anno a partire dal 2026.

Uncem sollecita anche l’estensione dell’aliquota IVA agevolata al 4% per le opere di manutenzione e salvaguardia idrogeologica del territorio montano, il rifinanziamento con 15 milioni del fondo per la gestione forestale e la prevenzione del dissesto idrogeologico, e la riduzione dell’IVA su pellet e legna da ardere, attualmente al 22%, portandola al 4%.

L’obiettivo, spiegano i rappresentanti di Uncem, è garantire sostenibilità e protezione per le comunità locali e le aree montane, rafforzando al contempo le funzioni essenziali degli enti locali e la sicurezza del territorio.