Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Bosco dello Sport

Un solo offerente per la gestione dell’Arena: la Reyer Venezia Mestre candidata unica per la concessione

Scaduti i termini del bando comunale: opposizione e liste civiche chiedono chiarezza su un’operazione da oltre un miliardo e mezzo di euro

Rendering del progetto del Bosco dello Sport

Rendering del progetto del Bosco dello Sport

È scaduto il 6 novembre il termine per partecipare al bando per la gestione in concessione dell’“Arena” del Bosco dello Sport, e a quanto risulta al Comune è arrivata una sola offerta: quella della Reyer Venezia Mestre SpA. Lo stesso scenario si era già verificato in occasione del precedente bando per la manifestazione di interesse in project financing, cui aveva partecipato la sola società sportiva veneziana. Con la delibera del Consiglio comunale del 10 luglio 2025, alla Reyer era stata riconosciuta la qualifica di “soggetto proponente”, di fatto il candidato destinato ad aggiudicarsi la gara.

Un’operazione da 1,5 miliardi di euro che, secondo le forze di opposizione, sarebbe stata condotta con tempi molto ristretti e una pubblicazione giudicata “poco trasparente”. I gruppi consiliari e le liste civiche riunite sotto la sigla La Stagione Buona hanno annunciato iniziative ufficiali per chiedere chiarimenti sul percorso amministrativo e sulle condizioni economiche della concessione.

Le perplessità riguardano soprattutto il rapporto tra i ricavi stimati – oltre 1,4 miliardi di euro in 40 anni – e il canone annuo di concessione, fissato in appena 600.000 euro, rivalutati solo dello 0,25% l’anno. A questo si aggiungerebbero le spese di manutenzione e miglioramenti per circa 10-20 milioni complessivi, cifre che secondo gli esponenti di minoranza rendono “irrisoria” la quota di ritorno pubblico a fronte di un’opera finanziata interamente con denaro dei cittadini.

Nessuno è contro la Reyer o contro il basket – precisano i consiglieri – ma la città aveva e ha altre priorità. L’Arena è un’opera costata oltre 210 milioni di euro, di cui 114 per l’impianto e 108 per le opere complementari, tutte risorse provenienti in gran parte dal bilancio comunale e dai fondi del Piano nazionale complementare al PNRR. Una cifra enorme che non andrà a scuole, edilizia popolare o manutenzione dei quartieri”.

Le opposizioni contestano inoltre che, secondo la bozza di convenzione, il Comune potrà utilizzare l’impianto solo 10 giorni all’anno, mentre tutti gli introiti da eventi, concerti, pubblicità e ristorazione spetteranno al gestore privato.

“È giusto dare allo sport una casa moderna – sostengono ancora – ma non si può regalare per quarant’anni un bene pubblico costato centinaia di milioni alla collettività. Lo sport dev’essere partecipazione, non privilegio”.

Da qui la richiesta di sospendere la procedura di assegnazione e di aprire un confronto pubblico “per capire se l’affidamento a un soggetto privato, alle condizioni attuali, risponda davvero all’interesse della città”.

“Il rischio – concludono – è che i cittadini continuino a pagare i mutui per costruire l’Arena, mentre qualcun altro incasserà tutti i proventi. Venezia merita trasparenza e scelte che guardino al bene comune, non un’altra vicenda destinata a far discutere ben oltre i confini del Veneto.”

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione