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Attualità
16.11.2025 - 06:00
Foto di repertorio
Oggi si celebra la Giornata Mondiale dei Poveri, appuntamento istituito da Papa Francesco per riportare al centro del dibattito pubblico – e delle coscienze – la condizione di chi vive ai margini. Un invito che quest’anno risuona ancora più attuale, mentre in Italia oltre 5,7 milioni di persone si trovano in povertà assoluta, spesso invisibili nei quartieri delle nostre città.
A sostenere questo impegno morale, in Veneto ieri è andata in scena anche la Giornata nazionale della Colletta Alimentare, organizzata dal Banco Alimentare con il patrocinio del Presidente della Repubblica. Un’iniziativa che ha mobilitato quasi 15 mila volontari in 800 supermercati della regione, pronti a raccogliere prodotti non deperibili da destinare a mense per i poveri, case-famiglia, centri di ascolto e unità di strada. Una macchina della solidarietà imponente, che trova il suo cuore operativo proprio nelle comunità locali, vicino ai luoghi dove il bisogno si manifesta.
Verona e Padova si confermano le province più coinvolte: insieme schierano oltre 8 mila volontari e 400 punti vendita, più della metà dell’intero impegno regionale. Il vescovo di Verona, monsignor Domenico Pompili, ha ricordato che la Colletta nasce da un’intuizione di don Luigi Giussani, capace di trasformare una preghiera in un gesto concreto e potente di redistribuzione del cibo e di attenzione agli ultimi.
La raccolta non si ferma qui: fino al 1° dicembre sarà possibile donare anche online tramite le piattaforme indicate sul sito del Banco Alimentare. L’anno scorso sono state raccolte 7.900 tonnellate di cibo in Italia, di cui oltre 600 in Veneto, a testimonianza di una generosità che non si è mai interrotta.
Tutto questo è accaduto alla vigilia della Giornata Mondiale dei Poveri, che quest’anno porta un messaggio forte: “Non distogliere lo sguardo dal povero”. Un richiamo che chiede di andare oltre la solidarietà occasionale e riconoscere la dignità di ogni persona in difficoltà. Le parrocchie, la Caritas, le associazioni di volontariato e le istituzioni diocesane daranno vita domani a pranzi comunitari, raccolte, incontri e momenti di ascolto.
La giornata non vuole essere un semplice appuntamento sul calendario, ma una scossa alla consapevolezza collettiva: la povertà è una ferita che attraversa le nostre comunità e che possiamo curare solo guardandola in faccia, senza giudizio, con responsabilità e prossimità.
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