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Manildo denuncia la crisi della sanità in Veneto e critica gli annunci elettorali di Zaia

Il candidato del centrosinistra propone un piano concreto con assunzioni, rilancio delle borse di studio e rafforzamento delle strutture territoriali, evidenziando le carenze del sistema sanitario regionale

Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso e candidato Governatore del Centro Sinistra

Giovanni Manildo, ex sindaco di Treviso e candidato Governatore del Centro Sinistra

A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale, Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra, ha rilanciato la sua critica alla gestione della sanità in Veneto. «Siamo alle ultime battute di questa campagna elettorale, e voglio tornare sul tema che considero il più importante di tutti: la sanità. Perché è la sanità a dire chi siamo come comunità, e cosa vogliamo essere», ha dichiarato Manildo, sottolineando come il sistema pubblico, gratuito e accessibile definisca la qualità della vita dei veneti.

Il candidato ha risposto alle dichiarazioni del presidente uscente Luca Zaia, che aveva parlato di «300 milioni liberati» grazie alle pre-intese firmate a Venezia. «Zaia continua a fare annunci in campagna elettorale – ha osservato Manildo – ma non dice mai da dove taglierà quei soldi e non spiega i numeri reali della crisi sanitaria che lui stesso ha contribuito a generare».

Secondo Manildo, la sanità veneta affronta numeri preoccupanti: oltre 4 miliardi spesi dai cittadini per cure private, più di 3.000 famiglie in attesa da mesi per un posto in RSA, solo un bambino o adolescente su dieci con bisogno di supporto psicologico che riceve cure adeguate, metà dei dirigenti sanitari previsti dagli standard e 350.000 persone che hanno rinunciato a curarsi. «Di fronte a questi numeri, Zaia si è inventato una scusa: le pre-intese», ha aggiunto.

Per affrontare la situazione, Manildo ha indicato come futura guida della sanità regionale il dott. Mimmo Risica, ex primario di cardiologia e oggi medico volontario in vari Paesi del Mediterraneo, definendolo «una figura indipendente, esperta, non legata ai partiti». Il piano proposto dal centrosinistra prevede un aumento delle assunzioni per medici, infermieri e operatori, il rilancio delle borse di studio e la costruzione di una rete di strutture sanitarie territoriali. «La sanità torna al centro: vicina alle persone, non agli annunci», ha concluso Manildo.

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