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Chirurgia d’avanguardia

Interventi robotici sul rene in diretta dall’ospedale di Borgo Trento durante la Master Class internazionale

A Verona due giorni di lezioni e operazioni trasmesse in streaming per 300 specialisti europei: il professor Alessandro Antonelli annuncia che nel 2025 le procedure robotiche supereranno quota mille

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Le sale operatorie dell’ospedale Borgo Trento sono diventate per due giorni il centro della chirurgia renale robotica europea. Qui il professor Alessandro Antonelli, insieme ad altri nove chirurghi di fama internazionale, ha eseguito in diretta una serie di interventi robotici per la cura del tumore al rene, trasmessi durante una Master class dedicata alle tecniche più avanzate.

La sessione di studio, conclusa oggi nella sala convegni della Camera di Commercio di Verona, ha riunito circa 300 specialisti provenienti da tutta Europa. Oltre a prendere parte a relazioni e dibattiti, i partecipanti hanno potuto seguire in tempo reale gli interventi collegati in streaming dall’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.

«Aver realizzato a Verona questa edizione della Master class specifica per la robotica renale, davanti ai colleghi di tutto il mondo, è per noi un grande onore. Ma è anche un riconoscimento per gli investimenti in robotica fatti dalla nostra azienda sanitaria e per la ricerca avanzata del nostro ateneo», ha dichiarato Antonelli, direttore delle Unità operative di Urologia e Trapianti di rene.

Il professore ha evidenziato la crescita costante del settore: «La chirurgia robotica è uno dei marchi di fabbrica di Aoui, in Urologia ma anche in molte altre discipline chirurgiche, come dimostra il significativo incremento di procedure, che nel 2025 si attesterà a più di mille casi».

Le Unità operative di Urologia e Trapianto del rene, entrambe guidate da Antonelli, erano già finite al centro dell’attenzione lo scorso giugno, quando la sua équipe ha eseguito il primo trapianto di rene in Veneto interamente con tecnica robotica mininvasiva da donatore vivente.

Secondo gli specialisti, l’utilizzo dei sistemi robotici permette una precisione millimetrica e un controllo più sicuro in fase operatoria e ricostruttiva, con vantaggi importanti per il recupero dei pazienti e i risultati clinici finali.

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