Cisl Veneto accoglie il nuovo presidente Stefani: «Bisogna ricostruire la partecipazione sociale»

Il segretario Massimiliano Paglini invia un messaggio di buon lavoro al neo-presidente della Regione e ai consiglieri eletti, richiamando la necessità di rilanciare il patto per sviluppo, economia e lavoro

Adamo Chiesa

Email:

redazione@lapiazzaweb.it

25.11.2025 - 11:25

Massimiliano Paglini, segretario generale Cisl Veneto

La Cisl Veneto rivolge i propri auguri al nuovo presidente della Regione del Veneto, Alberto Stefani, e ai consiglieri eletti dopo il voto. A farlo è il segretario generale Massimiliano Paglini, che sottolinea come questa sia «una fase storica di grande importanza e delicatezza» per il territorio. «Avete la grande responsabilità di rappresentare i cittadini e le cittadine del Veneto – dichiara Paglini –. Siamo tutti chiamati a scrivere insieme una pagina innovativa nella storia della nostra regione. Ci auguriamo che al centro vi sia una visione partecipativa, perché il Veneto torni a essere un modello di riferimento, capace di esplorare nuove vie e nuovi strumenti dal sociale all’economia, al lavoro». Paglini conferma anche la disponibilità del sindacato al confronto con tutte le parti politiche: «Cisl Veneto rinnova la propria disponibilità a lavorare assieme al nuovo presidente e alla Giunta, ma anche con le opposizioni. Troverete sempre in Cisl un interlocutore aperto al dialogo, se ci sarà convergenza progettuale per far emergere le energie del territorio, far crescere l’economia, tutelare il lavoro e rispondere ai bisogni di welfare delle persone». Nel messaggio, la Cisl richiama inoltre l’attenzione sul tema dell’astensionismo, definito «un dato allarmante» da non ignorare. «L’alto tasso di astensione assimila il Veneto al resto del Paese – ricorda Paglini – ed è sintomo dell’indifferenza che consultazione dopo consultazione cresce rispetto a quello che dovrebbe essere il più alto dei doveri democratici: il voto». Per il sindacato, la strada per invertire la tendenza passa dal coinvolgimento diretto delle persone: «Serve ricostruire la dimensione partecipativa alla vita sociale delle comunità e dei luoghi di lavoro, partendo dall’ascolto per dare risposte concrete ai bisogni. Solo così sarà possibile rigenerare la partecipazione democratica e la scelta di chi deve rappresentare ciascuno di noi nel governo delle istituzioni».

La Cisl Veneto rivolge i propri auguri al nuovo presidente della Regione del Veneto, Alberto Stefani, e ai consiglieri eletti dopo il voto. A farlo è il segretario generale Massimiliano Paglini, che sottolinea come questa sia «una fase storica di grande importanza e delicatezza» per il territorio.

«Avete la grande responsabilità di rappresentare i cittadini e le cittadine del Veneto – dichiara Paglini –. Siamo tutti chiamati a scrivere insieme una pagina innovativa nella storia della nostra regione. Ci auguriamo che al centro vi sia una visione partecipativa, perché il Veneto torni a essere un modello di riferimento, capace di esplorare nuove vie e nuovi strumenti dal sociale all’economia, al lavoro».

Paglini conferma anche la disponibilità del sindacato al confronto con tutte le parti politiche: «Cisl Veneto rinnova la propria disponibilità a lavorare assieme al nuovo presidente e alla Giunta, ma anche con le opposizioni. Troverete sempre in Cisl un interlocutore aperto al dialogo, se ci sarà convergenza progettuale per far emergere le energie del territorio, far crescere l’economia, tutelare il lavoro e rispondere ai bisogni di welfare delle persone».

Nel messaggio, la Cisl richiama inoltre l’attenzione sul tema dell’astensionismo, definito «un dato allarmante» da non ignorare. «L’alto tasso di astensione assimila il Veneto al resto del Paese – ricorda Paglini – ed è sintomo dell’indifferenza che consultazione dopo consultazione cresce rispetto a quello che dovrebbe essere il più alto dei doveri democratici: il voto».

Per il sindacato, la strada per invertire la tendenza passa dal coinvolgimento diretto delle persone: «Serve ricostruire la dimensione partecipativa alla vita sociale delle comunità e dei luoghi di lavoro, partendo dall’ascolto per dare risposte concrete ai bisogni. Solo così sarà possibile rigenerare la partecipazione democratica e la scelta di chi deve rappresentare ciascuno di noi nel governo delle istituzioni».