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Giunta regionale

La Giunta Stefani prende forma: i dieci assessori e la ripartizione dei ruoli tra gli alleati del centrodestra

Dopo le elezioni del 23 e 24 novembre 2025, il neo-governatore del Veneto Alberto Stefani definisce i nomi dei possibili assessori e le modifiche a Palazzo Ferro Fini

Alberto Stefani, il volto nuovo del Veneto: chi è il più giovane presidente di Regione d’Italia

Alberto Stefani

Gli elettori del Veneto hanno scelto: per i prossimi cinque anni sarà Alberto Stefani a guidare la Regione dal Palazzo Balbi. Concluso il voto di domenica 23 e lunedì 24 novembre 2025, l’attenzione si concentra ora sulla composizione della Giunta regionale e sulla ripartizione dei seggi a Palazzo Ferro Fini.

La legge consente a Palazzo Balbi di avere fino a dieci assessori, rispetto agli otto precedenti. Stefani ha sottolineato la volontà di rispettare gli accordi con gli alleati. In base a questi accordi, Fratelli d’Italia dovrebbe ottenere cinque assessorati, la Lega quattro e uno spetterebbe a Forza Italia.

Tra gli incarichi più rilevanti per Fratelli d’Italia figurano Trasporti e Lavori pubblici, Agricoltura, Bilancio e Lavoro, Istruzione e Sanità. Tra i nomi in lizza per questi ruoli ci sono Filippo Giacinti, sindaco di Albignasego, Valeria Mantovan, Lucas Pavanetto, Dario Bond e Massimo Giorgetti. Per la vicepresidenza regionale si fa strada il vicentino Francesco Rucco e il trevigiano Claudio Borgia.

Per la Lega i possibili assessori includono Massimo Bitonci e Alberto Villanova. Non è esclusa una candidatura di Elisa De Berti, già vice presidente, che richiederebbe una modifica della normativa sui mandati. In caso Flavio Tosi, di Forza Italia, mantenesse il suo ruolo a Bruxelles, il partito potrebbe proporre Elisa Venturini.

Sul fronte del Consiglio regionale, la 12ª Legislatura veneta prevede 51 consiglieri, tra cui il Presidente Stefani e l’avversario Manildo. Alcuni eletti sono anche sindaci, carica incompatibile con il Consiglio regionale: Albignasego, Monselice, Carmignano di Brenta, Ponte di Piave, Silea, Arzignano e Soave dovranno indire nuove elezioni.

I rimpasti riguardano anche i municipi: a Padova il sindaco Sergio Giordani dovrà nominare un nuovo vicesindaco; a Venezia Luigi Brugnaro perde il vice Andrea Tomaello e l’assessore Laura Besio; a Treviso Mario Conte e a Preganziol i sindaci dovranno sostituire gli assessori eletti in Regione, così come a Montebelluna la carica di vicesindaco al posto di Claudio Borgia.

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