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28.11.2025 - 12:30
Stefano Valdegamberi, consigliere regionale del Gruppo Misto
Stefano Valdegamberi, consigliere regionale, lancia un appello forte e chiaro al Governo italiano: sospendere immediatamente l’applicazione della direttiva europea Bolkestein al commercio ambulante. In una dichiarazione rilasciata oggi, Valdegamberi denuncia la crisi che sta travolgendo il settore, con la chiusura di decine di migliaia di attività negli ultimi anni e un crollo vertiginoso in alcune categorie tradizionali, come abbigliamento, calzature e tessuti, con una perdita che supera il 50% in alcuni casi.
“Il commercio ambulante sta attraversando una crisi senza precedenti. Negli ultimi dodici anni, sono scomparse oltre 23.000 imprese ambulanti e più di 100.000 negozi al dettaglio. I nostri mercati e centri urbani stanno lentamente svuotandosi”, spiega Valdegamberi. “Imporre l’applicazione della Bolkestein in un momento come questo sarebbe un ulteriore colpo ai più deboli, un provvedimento che non fa altro che favorire la concorrenza sleale, lasciando che le grandi piattaforme digitali e le multinazionali del commercio online rafforzino le loro posizioni a danno delle piccole realtà locali".
Valdegamberi, infatti, contesta l’idea che la direttiva possa tutelare la concorrenza, sostenendo che le difficoltà del commercio ambulante non derivano dalle normative europee, ma dal crescente monopolio delle grandi aziende internazionali, che godono di vantaggi fiscali e si arricchiscono senza reinvestire nel nostro Paese. “Il vero problema non sono gli ambulanti che lavorano duramente, spostandosi ogni giorno da una piazza all’altra, ma le multinazionali che realizzano profitti enormi in Italia, ma li trasferiscono all’estero, eludendo le tasse e danneggiando l’economia nazionale. È ora che si faccia una tassazione equa per chi davvero altera il mercato e sottrae risorse alla collettività”, aggiunge.
L’accusa di Valdegamberi si rivolge anche alle politiche fiscali che privilegiano le grandi aziende. Il consigliere regionale chiede di porre fine ai privilegi fiscali delle multinazionali e di concentrare le risorse per sostenere davvero chi mantiene in vita il commercio di prossimità, ovvero gli operatori ambulanti che sono un “presidio economico, sociale e identitario” dei territori.
“Gli ambulanti non sono solo commercianti, sono lavoratori che con fatica e passione garantiscono servizi, socialità e una presenza quotidiana nelle piazze. È ora di difendere chi lavora davvero e di smettere di ostacolarli. Prima di parlare di concorrenza, bisogna assicurarsi che il tessuto economico da tutelare sia ancora vivo”, conclude Valdegamberi.
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