Castelvecchio apre le porte al progetto “IN VACUI”: un viaggio nel segno di Carlo Scarpa

Al Museo di Castelvecchio a Verona una nuova installazione temporanea dedicata ai disegni dell’architetto veneziano

Adamo Chiesa

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28.11.2025 - 15:51

La presentazione della mostra

Da oggi, nel cuore del Museo di Castelvecchio a Verona, il Veneto ospita una nuova esperienza espositiva: si tratta del progetto “IN VACUI. Attraverso la poetica del segno”, una installazione collocata nella prima sala della Galleria dei Dipinti e visitabile fino al 1 marzo 2026. La proposta nasce dalla convenzione siglata nel 2024 tra il Comune di Verona, l’Archivio Carlo Scarpa del Museo di Castelvecchio dei Musei Civici e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, nell’ambito del corso di Information Design Lab tenuto dai professori Marco Luitprandi e Giorgio Uboldi. Cinque giovani designer hanno lavorato sui materiali d’archivio elaborando idee e letture personali dello stile unico e poetico di Carlo Scarpa, esplorandone il tratto e il metodo progettuale attraverso sguardi innovativi. Tra le proposte emerse dal laboratorio universitario, è stato scelto il progetto IN VACUI, che guida il visitatore in un percorso visivo tra appunti e dettagli tratti dai disegni del grande maestro veneziano. Una selezione che si concentra in particolare sull’allestimento della statua equestre di Cangrande I della Scala, uno dei punti più significativi del progetto museografico di Scarpa e oggi al centro di un recente intervento di restauro. “L’archivio di Carlo Scarpa custodito a Castelvecchio è un capolavoro della museografia mondiale – spiega l’assessora alla Cultura Marta Ugolini –. Vi sono raccolti i disegni preparatori e gli studi che hanno portato ai risultati creativi finali di Scarpa. Un valore inestimabile, in primis per gli studiosi, ma anche per la contestualizzazione dell’offerta culturale della città nell’ambito architettonico. Verona è riconosciuta patrimonio Unesco per la sua stratificazione architettonica, e il Museo di Castelvecchio, con il suo archivio Scarpa, rappresenta un tassello fondamentale che parla il linguaggio del moderno e del contemporaneo, vicino alla nostra realtà”.

Da oggi, nel cuore del Museo di Castelvecchio a Verona, il Veneto ospita una nuova esperienza espositiva: si tratta del progetto “IN VACUI. Attraverso la poetica del segno”, una installazione collocata nella prima sala della Galleria dei Dipinti e visitabile fino al 1 marzo 2026.

La proposta nasce dalla convenzione siglata nel 2024 tra il Comune di Verona, l’Archivio Carlo Scarpa del Museo di Castelvecchio dei Musei Civici e l’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, nell’ambito del corso di Information Design Lab tenuto dai professori Marco Luitprandi e Giorgio Uboldi. Cinque giovani designer hanno lavorato sui materiali d’archivio elaborando idee e letture personali dello stile unico e poetico di Carlo Scarpa, esplorandone il tratto e il metodo progettuale attraverso sguardi innovativi.

Tra le proposte emerse dal laboratorio universitario, è stato scelto il progetto IN VACUI, che guida il visitatore in un percorso visivo tra appunti e dettagli tratti dai disegni del grande maestro veneziano. Una selezione che si concentra in particolare sull’allestimento della statua equestre di Cangrande I della Scala, uno dei punti più significativi del progetto museografico di Scarpa e oggi al centro di un recente intervento di restauro.

“L’archivio di Carlo Scarpa custodito a Castelvecchio è un capolavoro della museografia mondiale – spiega l’assessora alla Cultura Marta Ugolini –. Vi sono raccolti i disegni preparatori e gli studi che hanno portato ai risultati creativi finali di Scarpa. Un valore inestimabile, in primis per gli studiosi, ma anche per la contestualizzazione dell’offerta culturale della città nell’ambito architettonico. Verona è riconosciuta patrimonio Unesco per la sua stratificazione architettonica, e il Museo di Castelvecchio, con il suo archivio Scarpa, rappresenta un tassello fondamentale che parla il linguaggio del moderno e del contemporaneo, vicino alla nostra realtà”.