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29.11.2025 - 18:00
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Il cuore dell’incontro è stato dedicato alle cinque buone pratiche per l’anestesia green, elaborate a livello nazionale dalla SIAARTI e applicate anche dall’Aoui di Verona. Il primo passo, già programmato: dal 1° gennaio nelle sale operatorie di Borgo Trento e Borgo Roma sarà fortemente limitato l’uso del desflurano, gas anestetico dall’alto potere inquinante, mantenuto solo per casi clinici eccezionali.
Accanto alla riduzione dei gas, Aoui sta favorendo l’anestesia endovenosa e locoregionale, la raccolta differenziata dei materiali, la diminuzione del monouso e l’uso accorto degli agenti anestetici, mentre si lavora a una maggiore consapevolezza degli operatori. Il dottor Simone Priolo, anestesista e coautore delle raccomandazioni nazionali di Choosing Wisely Italy, parteciperà anche alla traduzione della Green Check List del Centre for Sustainable Healthcare Italy.
L’edizione 2025 del convegno ha affrontato tre temi: l’organizzazione e il management ospedaliero, la sicurezza e la sostenibilità in sala operatoria e la declinazione pratica delle linee europee su anestesia, terapia intensiva e chirurgia robotica. Presenti, tra gli altri, la rettrice dell’Università di Verona Chiara Leardini e il presidente della Scuola di Medicina Giuseppe Lippi.
Oltre all’ambito clinico, Aoui sta portando avanti azioni ambientali anche sul fronte energetico: le centrali di trigenerazione di Borgo Trento e Borgo Roma producono 38 milioni di kWh l’anno, pari ai consumi di 14 mila famiglie, evitando l’emissione di 4.200 tonnellate di CO₂, equivalenti all’assorbimento di 120 mila alberi.
L’efficienza energetica ha generato anche 849 mila euro grazie ai Titoli di Efficienza Energetica.
Sul fronte della mobilità sostenibile, prosegue il progetto “Al lavoro si va in bici” e la raccolta dati per il Piano di Mobilità Casa-Lavoro.
Per la rettrice Chiara Leardini, “la sanità green è una leva per il benessere collettivo e richiede alleanze tra clinici, amministratori e ricerca”.
Il professor Enrico Polati, direttore del Dipartimento Emergenza e Terapie Intensive, ricorda che “le scelte cliniche hanno un impatto reale sulle emissioni”, portando l’esempio del paracetamolo endovena che produce oltre 600 grammi di CO₂ contro i 38 grammi della somministrazione orale.
Il dottor Simone Priolo sottolinea infine il valore del cambiamento culturale: “La sostenibilità è parte integrante della qualità delle cure”.
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