Il Maestro veneziano Gianmaria Potenza regala al Veneto la sua scultura ‘Grappolo d’uva’

Una giornata di celebrazione artistica a Palazzo Ferro Fini, dove il Consiglio regionale del Veneto ha ricevuto in dono dal Maestro veneziano Gianmaria Potenza la sua scultura in bronzo ‘Grappolo d’uva’. La cerimonia, svoltasi nel salone degli Stemmi, ha visto la partecipazione del Presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, e del Segretario Generale, Roberto Valente.

“Ringraziamo di cuore il Maestro Potenza per questo dono, che rappresenta una parte di sé, della sua arte e della sua vita”, ha dichiarato Ciambetti. “Il grappolo d’uva è da sempre simbolo di ricchezza, prosperità e benessere. Le nostre terre, dalla Valpolicella alle colline del Prosecco, dai Berici agli Euganei, possono ritrovarvi il proprio emblema”. Il Presidente ha sottolineato come l’opera sia pensata per durare nel tempo, raccontando tradizioni, cultura e la fatica del lavoro agricolo alle future generazioni.

“Gianmaria Potenza è il maestro della luce – ha aggiunto Ciambetti – e le sue creazioni cercano di portare luce, speranza e bellezza ai cittadini, offrendo risposte profonde attraverso l’arte”. Il Presidente ha citato D’Annunzio: “Io ho quel che ho donato”, sottolineando come il Maestro abbia trasformato la propria vita in un continuo gesto di condivisione con il mondo, senza mai distaccarsi dalla sua città natale, Venezia.

Il Segretario Generale Roberto Valente ha evidenziato il successo della Mostra delle opere di Potenza ospitata a Palazzo Ferro Fini e la soddisfazione di lasciare parte dell’esposizione in sede permanente. La scultura ‘Grappolo d’uva’, collocata in una teca luminosa, sarà destinata a diventare un punto di riferimento per i consiglieri e per tutti coloro che visiteranno il palazzo.

Gianmaria Potenza ha espresso gratitudine verso le istituzioni presenti e ha rivelato l’ambizioso progetto alla base della scultura: “Il Grappolo d’Uva è un modello in scala ridotta per una scultura monumentale, alta dodici metri, in stile hollywoodiano. L’opera vuole celebrare la tradizione vitivinicola del Veneto e rafforzare il legame tra arte, territorio e comunità”.