Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Welfare familiare

Luisetto: “Fondo caregiver, una presa in giro: risorse minime e platea ristretta”

La consigliera regionale Chiara Luisetto critica la misura prevista nella legge di bilancio nazionale: contributi troppo bassi e criteri che escludono la maggior parte di chi assiste ogni giorno familiari non autosufficienti

Chiara Luisetto

Chiara Luisetto, PD

“Il fondo nazionale a sostegno dei caregiver familiari previsto dalla nuova legge di bilancio è una presa in giro”. Con queste parole la consigliera regionale Chiara Luisetto interviene sulla decisione del Governo Meloni relativa agli aiuti destinati a chi assiste in famiglia persone con gravi difficoltà.

Luisetto sottolinea che l’importo previsto, pari a 1,11 euro l’ora per chi si prende cura dei propri cari almeno 13 ore al giorno, non solo è insufficiente, ma rivela come la cura venga definita una priorità “solo a parole”. In Italia – ricorda – si contano oltre 7 milioni di caregiver e centinaia di migliaia in Veneto, mentre i fondi stanziati basterebbero a coprire al massimo 43.000 richieste in tutto il Paese.

La misura riguarda esclusivamente il caregiver familiare convivente e prevalente, impegnato nell’assistenza di una persona con disabilità grave per almeno 91 ore settimanali, con un contributo trimestrale fino a 1.200 euro e riservato solo a chi ha un reddito da lavoro inferiore ai 3.000 euro annui e un Isee sotto i 15.000 euro. “Una miseria”, commenta la consigliera, che denuncia un intervento definito “discriminante”, capace – secondo lei – di aumentare disparità e solitudine invece di offrire un reale sostegno.

Per Luisetto, un fondo così ristretto “esclude la maggioranza di coloro che ogni giorno si occupano di anziani e persone non autosufficienti” e crea una frammentazione degli interventi. La consigliera richiama anche il ruolo della Regione, interrogando il neo presidente Alberto Stefani, che in campagna elettorale aveva parlato della centralità del tema sociale.

“Di fronte a stanziamenti irrisori e parziali serve una legge nazionale inclusiva e, nel frattempo, una legge regionale efficace, come già esiste in altre tredici regioni. Basta proclami: si lavori seriamente per dare voce a chi si prende cura”, conclude Luisetto.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione