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04.12.2025 - 12:21
Foto di repertorio
Rompere gli stereotipi della provincia veneta e restituire la complessità dei suoi abitanti: è la sfida affrontata da Mattia Favaro in M S, lo spettacolo che arriva al Teatro Maddalene l’11 e 12 dicembre, con la regia di Tommaso Franchin e l’interpretazione di Massimo Scola. Una produzione ExvUoto Teatro che porta in scena un Veneto lontano dagli stereotipi di ricchezza provinciale, ignoranza compiaciuta o chiusura culturale, restituendo invece personaggi complessi, dolorosi e autentici.
Al centro della drammaturgia c’è un nuovo archetipo: il barista di Favaro, un “rimastone” omosessuale, carico di rabbia e di omofobia interiorizzata, intrappolato nella solitudine e in un’intelligenza emotiva inversamente proporzionale al dolore che prova. Il racconto fluisce tra parole e silenzi interiori, come un fiume carsico che riaffiora sulla scena, offrendo al pubblico una visione cruda e originale della realtà veneta.
Lo spettacolo, già menzionato in diversi premi nazionali tra cui il Premio Comitato Under 30 e il Premio Carlo Annoni, riflette la capacità di Favaro di creare maschere contemporanee che dialogano con la tradizione goldoniana, aggiornandola con i nuovi archetipi della società post anni ’80.
M S inaugura la nuova stagione del Teatro Maddalene dedicata ai nuovi linguaggi teatrali e si inserisce nel più ampio programma che include sei appuntamenti tra dicembre 2025 e gennaio 2026 con compagnie nazionali emergenti. Tra gli altri titoli, Tirannosauro, Nunc, La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza, L’arte di vivere e Data.
Lo spettacolo andrà in scena giovedì 11 e venerdì 12 dicembre alle 19.30. Suono, scene e luci sono affidati rispettivamente a Thybaud J. Monterisi, Fabio Carpene e Manuel Garzetta, con il sostegno di Qui e Ora Residenza Teatrale, Fori Festival e Drupa Centre.
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