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Sport e inclusione
06.12.2025 - 08:50
Foto del torneo
A Jesolo, all’interno della Karate 1 Youth League, si sono affrontati oltre tremila atleti under 21 in quattro giornate di competizioni che hanno portato in città un grande movimento internazionale. Accanto alla Youth League e alla Venice Cup 2025, mercoledì 3 dicembre si è svolta anche la Parakarate Cup, che ha visto in gara una sessantina di atleti con disabilità visiva, motoria o sindrome di Down, impegnati sul tatami insieme agli agonisti senior della XXXI Venice Cup.
L’evento, organizzato da Multisport Veneto, ha richiamato 3.336 atleti provenienti da 83 nazioni, per un totale di 45 categorie e 135 medaglie. Le delegazioni più numerose sono state quelle di Italia, Ucraina, Germania, Croazia e Inghilterra, oltre a numerosi partecipanti registrati senza bandiera. La manifestazione ha portato per quasi una settimana oltre diecimila persone a Jesolo, confermando il ruolo centrale del Veneto nell’organizzazione di appuntamenti sportivi di livello internazionale.
Tra le prove del parakarate, si è distinta la categoria K30 femminile Over 16, vinta da Hind Alsayyali (Al-Qassim Club, Arabia Saudita). Alle sue spalle è arrivata Kateryna Samoshchenko, atleta della Polisportiva Terraglio, che ha raccontato: «Sono molto emozionata per questa medaglia, il karate per me è stato un stimolo per ricominciare una nuova vita». La giovane ucraina, arrivata in Italia dopo la morte del padre al fronte, è sopravvissuta al tragico incidente del 3 ottobre 2023, quando un autobus precipitò dal cavalcavia di Mestre. Estratta viva dalla carcassa del mezzo, ha subito l’amputazione della gamba destra, ma grazie alla fisioterapia e al sostegno della polisportiva ha trovato nello sport una nuova strada. A supportarla anche Federica Yakymashko, figlia di una volontaria che l’ha accolta e atleta veneta affermata, seconda ai recenti campionati mondiali.
Dal Sud arriva invece la storia dei fratelli baresi Alessio Milillo e Francesco Domenico D’Amato, simbolo di resilienza. Alessio, 22 anni, affetto da una grave sindrome genetica e costretto alla sedia a rotelle dopo un intervento di 36 ore alla colonna, ha conquistato l’oro nella categoria K31. Accanto a lui, il fratello Francesco Domenico, 14 anni, che convive con ritardi cognitivi, spettro autistico e una recente operazione per un tumore, ha gareggiato con ottime prestazioni. Il percorso dei due giovani è sostenuto dai genitori, Pamela e Michele, e dal maestro Salvatore Cioce, che li segue quotidianamente.
Buoni risultati anche per Patrick Buwalda, lombardo di Barlassina, atleta di riferimento nel parakarate per la sindrome di Down (categoria K22). Reduce dall’argento ai Mondiali di Il Cairo 2025, a Jesolo ha confermato la qualità delle sue prestazioni.
A chiudere la manifestazione, le parole del presidente del Comitato Regionale Veneto FIJLKAM, Vladi Vardiero: «Il Parakarate rappresenta una delle espressioni più autentiche dei valori profondi del nostro sport. Ogni atleta dimostra che il karate sa essere disciplina, rispetto, determinazione, ma soprattutto inclusione». E aggiunge: «Ospitare questo evento a Jesolo è stato un privilegio. La città ha saputo accogliere gli atleti con calore e professionalità, dando forza a un progetto che merita continuità. L’inclusione non è uno slogan: è la nostra direzione».
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