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09.12.2025 - 19:00
Foto di repertorio
L’apicoltura veneta festeggia una ripresa significativa nella produzione di miele nel 2025, favorita da un clima più stabile. Lo ha reso noto Apat Apicoltori in Veneto, che ieri ha organizzato la Festa degli Apicoltori a Spresiano (Treviso), evento dedicato agli operatori del settore.
Il Veneto, prima regione italiana per numero di apicoltori, conta 10.000 operatori, circa 100.000 alveari e una produzione annua di 1.000 tonnellate di miele. Secondo i dati presentati, il miele di acacia ha registrato un andamento positivo nelle province di Padova, Treviso e Vicenza, mentre il castagno è cresciuto fino al +10% in alcune zone. Le produzioni di tiglio e millefiori si sono mantenute stabili, mentre il tarassaco ha subito un calo significativo del 60% sui Colli Euganei a causa delle piogge persistenti.
«Le api sono fondamentali per l’agricoltura e l’ambiente – ha spiegato Stefano Dal Colle, presidente di Apat Veneto – garantiscono il 75% delle colture agricole e il 90% delle piante da fiore, con un valore stimato di 1.200 euro per alveare».
A livello nazionale, l’Italia conta 77.000 apicoltori e 1,57 milioni di alveari, producendo oltre 60 tipologie di miele, un primato mondiale. In Veneto, Apat coordina formazione, assistenza tecnica, divulgazione e attività educative attraverso 5 sedi operative, 13 gruppi locali e 10 apiari scuola, consolidando il ruolo della regione come eccellenza italiana nel settore apistico.
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