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Polemica culturale

Da Roma a Padova, la politica e la scuola al centro del dibattito sul Futurismo e Marinetti

Dopo le polemiche nate da un post sull’anniversario di Marinetti a Padova, il dibattito si allarga tra accuse di epurazione culturale e richieste di rimuovere riferimenti al fondatore del Futurismo

Foto di repertorio

Foto di repertorio

“A Padova è bastato un semplice post per accendere la polemica sull’anniversario di Marinetti, con proteste e richieste di cancellare ogni riferimento al poeta e fondatore del Futurismo.” Così Elisabetta Gardini, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, commenta l’ennesima tensione tra memoria storica e dibattito culturale.

Secondo Gardini, episodi come questo segnano l’inizio di un “tribunale morale” che decide cosa si può studiare o ricordare, invece di spiegare e contestualizzare. La polemica, sottolinea la deputata, segue dinamiche già viste a Roma, dove eventi culturali erano stati annullati o modificati per evitare la partecipazione di realtà giudicate sgradite.

“Solo un anno fa Roma aveva dedicato a Marinetti iniziative istituzionali per gli 80 anni dalla sua morte, a testimoniare quanto sia ancora centrale negli studi e nella cultura italiana”, ricorda Gardini. "Il fondatore del Futurismo - prosegue - ha influenzato profondamente la modernizzazione dell’immaginario italiano, dalla poesia al teatro, dalla grafica alla pubblicità, fino al nostro modo di vedere città, tecnologia e velocità".

“Si può discutere tutto, ma non si può negare che senza Marinetti saremmo culturalmente più poveri. Oggi, invece, sembra che l’obiettivo non sia comprendere, ma condannare: non formare spiriti critici, ma abituare a reazioni immediate senza riflessione. Così rischiamo di avere studenti meno consapevoli e una democrazia che comincia a temere i suoi stessi autori,” conclude la parlamentare.

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