La Federazione Italiana Rugby alla Torre della Ricerca: lo sport abbraccia la scienza

Ruzza e Vecchini in visita all’Istituto di Ricerca Pediatrica di Padova, rinnovata la collaborazione con Città della Speranza

Alessia Scarpa

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11.12.2025 - 08:26

La Federazione Italiana Rugby alla Torre della Ricerca: lo sport abbraccia la scienza

La solidarietà incontra la ricerca scientifica grazie al mondo del rugby. Mercoledì 10 dicembre la Federazione Italiana Rugby ha visitato la Torre della Ricerca dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova. Presenti i giocatori della Nazionale Federico Ruzza e Vittoria Vecchini, accolti dal Past President della Fondazione Andrea Camporese, dall’AD IRP Gen. Stefano Lupi, dal Coordinatore Scientifico Prof. Maurizio Muraca e dal vicepresidente Guglielmo Bedeschi. Camporese ha espresso gratitudine verso la FIR, sottolineando i valori condivisi tra Fondazione e rugby: attenzione ai giovani, spirito di squadra, solidarietà. L’incontro, ha aggiunto, potrà essere il punto di partenza per nuovi progetti comuni. Il Generale Lupi ha ricordato l’importanza del sostegno del rugby alla ricerca pediatrica, evidenziando come la Torre della Ricerca sia il cuore operativo della Fondazione nella lotta contro le malattie oncoematologiche e rare. Città della Speranza opera da trent'anni per sostenere la ricerca pediatrica. Oltre 200 ricercatrici e ricercatori IRP, insieme a 150 studiosi esterni, lavorano ogni giorno per migliorare diagnosi e cure. I risultati raggiunti sono significativi: il tasso di sopravvivenza dei piccoli pazienti è passato dal 20% degli anni Settanta all’85% di oggi, un traguardo che spinge a proseguire con rinnovato impegno. «Saremo sempre presenti al fianco di iniziative come questa», ha dichiarato Federico Ruzza, ringraziando il personale dell’Istituto per il lavoro quotidiano a sostegno dei bambini e delle loro famiglie. «Il lavoro dei ricercatori è straordinario e va sostenuto», ha aggiunto Vittoria Vecchini, sottolineando il ruolo dello sport nel diffondere messaggi di sensibilizzazione. La visita si è conclusa con un tour guidato nei laboratori dell’Istituto, accompagnati dalle ricercatrici Diana Corallo, Francesca Sensi e Martina Canton, che hanno illustrato i progetti in corso e le tecnologie utilizzate.

La solidarietà incontra la ricerca scientifica grazie al mondo del rugby. Mercoledì 10 dicembre la Federazione Italiana Rugby ha visitato la Torre della Ricerca dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova. Presenti i giocatori della Nazionale Federico Ruzza e Vittoria Vecchini, accolti dal Past President della Fondazione Andrea Camporese, dall’AD IRP Gen. Stefano Lupi, dal Coordinatore Scientifico Prof. Maurizio Muraca e dal vicepresidente Guglielmo Bedeschi.

Camporese ha espresso gratitudine verso la FIR, sottolineando i valori condivisi tra Fondazione e rugby: attenzione ai giovani, spirito di squadra, solidarietà. L’incontro, ha aggiunto, potrà essere il punto di partenza per nuovi progetti comuni.

Il Generale Lupi ha ricordato l’importanza del sostegno del rugby alla ricerca pediatrica, evidenziando come la Torre della Ricerca sia il cuore operativo della Fondazione nella lotta contro le malattie oncoematologiche e rare.

Città della Speranza opera da trent'anni per sostenere la ricerca pediatrica. Oltre 200 ricercatrici e ricercatori IRP, insieme a 150 studiosi esterni, lavorano ogni giorno per migliorare diagnosi e cure. I risultati raggiunti sono significativi: il tasso di sopravvivenza dei piccoli pazienti è passato dal 20% degli anni Settanta all’85% di oggi, un traguardo che spinge a proseguire con rinnovato impegno.

«Saremo sempre presenti al fianco di iniziative come questa», ha dichiarato Federico Ruzza, ringraziando il personale dell’Istituto per il lavoro quotidiano a sostegno dei bambini e delle loro famiglie.
«Il lavoro dei ricercatori è straordinario e va sostenuto», ha aggiunto Vittoria Vecchini, sottolineando il ruolo dello sport nel diffondere messaggi di sensibilizzazione.

La visita si è conclusa con un tour guidato nei laboratori dell’Istituto, accompagnati dalle ricercatrici Diana Corallo, Francesca Sensi e Martina Canton, che hanno illustrato i progetti in corso e le tecnologie utilizzate.