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Giochi 2026, cabinovia Socrepes: incertezza sulla sicurezza, atteso il parere della Regione Veneto

Dopo il via libera tecnico dell’Ansfisa, l’apertura dell’impianto a Cortina resta subordinata alla verifica della stabilità del terreno e al rispetto di tutte le prescrizioni di sicurezza

Giochi 2026, cabinovia Socrepes: incertezza sulla sicurezza, atteso il parere della Regione Veneto

L'immagine di una cabinovia

La cabinovia Apollonio-Socrepes di Cortina d’Ampezzo, progettata per trasportare fino a 2.400 persone all’ora in vista dei Giochi olimpici invernali del 2026, resta in attesa di un passaggio cruciale: il parere della Regione Veneto sulla stabilità del versante, condizione necessaria per scongiurare rischi di frane e valanghe.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) ha già rilasciato il nulla osta tecnico, ma con 11 prescrizioni vincolanti, tra cui proprio il via libera regionale sul rischio geomorfologico. "La documentazione integrativa è stata trasmessa quasi nella sua totalità e siamo in attesa del parere finale della Regione, autorità competente per la valutazione della stabilità del versante", ha spiegato ieri in commissione alla Camera il sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante.

Ferrante ha sottolineato che i lavori in corso sono regolarmente autorizzati, ma l’impianto non potrà entrare in esercizio fino al completamento di tutte le verifiche di sicurezza. Ha inoltre precisato che la cosiddetta "immunità" da frane e valanghe non può essere certificata in senso assoluto: va invece valutata la compatibilità delle caratteristiche geotecniche e idrogeologiche dell’area con la sicurezza dell’impianto e la stabilità delle opere.

Le dichiarazioni del sottosegretario hanno riacceso le preoccupazioni politiche. Luana Zanella (Avs) ha definito il progetto "del tutto inutile e fortemente impattante sul territorio", evidenziando come l’appalto sia stato affidato tramite procedura ristretta a un’impresa priva di esperienza nel settore, mentre le aziende maggiormente qualificate avevano rifiutato l’incarico, ritenendolo "pericoloso e non realizzabile nei tempi previsti".

"È inconcepibile destinare risorse pubbliche a un progetto la cui messa in esercizio dipende dall’acquisizione di tutti i pareri obbligatori", ha dichiarato Zanella, sottolineando che sul versante si è già aperta una frattura e che la pericolosità geomorfologica è stata confermata sia dai geologi sia dalla documentazione tecnica. L’esponente politica ha annunciato l’intenzione di trasmettere le informazioni ricevute alle autorità competenti, auspicando un’analisi approfondita del progetto nelle sedi opportune.

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