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Minacce internazionali
11.12.2025 - 18:30
Elena Donazzan al Parlamento Europeo
«Le condizioni geopolitiche sono cambiate profondamente e l’Europa si trova davanti a uno scenario completamente diverso da quello immaginato all’inizio della legislatura». Lo afferma Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia, vicepresidente della Commissione Industria e membro della Commissione Sicurezza e Difesa, durante gli ECR Study Days a Roma, dedicati al futuro della difesa e della sicurezza europea.
«Non si tratta solo di armamenti – aggiunge Donazzan – ma di mentalità, consapevolezza e spirito di servizio, che non possono riguardare esclusivamente i militari di carriera». L’europarlamentare ricorda come altri Paesi europei stiano già intervenendo: in Germania il Bundestag ha previsto la possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria, mentre in Francia il presidente Macron ha annunciato un servizio militare volontario che coinvolgerà 3.000 giovani dal 2026, con l’obiettivo di arrivare a 50.000 entro il 2035.
In Italia, secondo Donazzan, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto ha richiamato l’importanza di investire nella selezione e nella motivazione dei militari, aprendo un dibattito parlamentare sul possibile ripristino della leva o su un servizio volontario più strutturato.
«Viviamo in un contesto di guerra ibrida e cognitiva, in cui ogni infrastruttura può diventare un bersaglio: dagli ospedali alle reti energetiche, fino a stazioni ferroviarie e metropolitane», spiega. «Chi si oppone agli investimenti necessari non comprende che le minacce oggi colpiscono anche la vita civile. La vera domanda è: i cittadini sono consapevoli e preparati? Purtroppo, la risposta è no».
Donazzan sottolinea però un cambiamento nell’opinione pubblica: un sondaggio Izi evidenzia un atteggiamento più favorevole degli italiani verso il servizio alla Patria. «Serve una proposta moderna che permetta ai giovani di contribuire alla sicurezza del Paese, anche attraverso un servizio civile nelle Forze Armate, capace di formarli in maniera completa in una società sempre più complessa. Prima dei diritti vengono i doveri, come ricorda l’articolo 52 della Costituzione».
L’europarlamentare annuncia infine che il gruppo ECR sta avviando un’iniziativa per confrontare i sistemi europei e valutare un modello di servizio militare ampliato e strutturato per i giovani. «Per l’Italia porterò l’esperienza dell’Associazione Nazionale Alpini, che evidenzia da tempo la necessità di una proposta formativa e addestrativa dedicata ai giovani. È una sfida culturale e strategica da affrontare subito, per il futuro del Paese e dell’Europa».
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