Donazzan: “Per la difesa europea serve una nuova cultura e un servizio strutturato per i giovani”

L’europarlamentare di FdI evidenzia l’urgenza di preparare i cittadini alle minacce ibride e propone un servizio militare e civile più moderno e diffuso

Alessia Scarpa

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12.12.2025 - 10:24

Donazzan: “Per la difesa europea serve una nuova cultura e un servizio strutturato per i giovani”

Foto di repertorio

L’Europa deve ripensare il concetto di difesa, non solo in termini di armamenti, ma anche di mentalità e impegno civico. È quanto ha sottolineato oggi Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Industria, durante gli ECR Study Days a Roma, dedicati al futuro della sicurezza europea. «Le condizioni geopolitiche sono cambiate profondamente – ha dichiarato Donazzan – e la difesa non può più riguardare solo i militari di carriera. Serve una cultura della responsabilità, consapevolezza e spirito di servizio che coinvolga tutti i cittadini». L’europarlamentare ha citato le esperienze di Germania e Francia, dove si stanno introducendo misure per rafforzare la partecipazione dei giovani alla difesa nazionale. In particolare, Berlino prevede la possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria, mentre Parigi lancerà un servizio militare volontario con percorsi di formazione e addestramento fino a dieci mesi, coinvolgendo decine di migliaia di giovani nei prossimi anni. Anche in Italia, ha ricordato Donazzan, il ministro Crosetto ha aperto un dibattito sul possibile ritorno della leva o su un servizio volontario strutturato. Secondo l’europarlamentare, le nuove minacce ibride e cognitive colpiscono infrastrutture critiche e la vita civile, rendendo essenziale una popolazione preparata: «La domanda è se i cittadini siano consapevoli di queste sfide. La risposta purtroppo è no». Tuttavia, Donazzan segnala segnali incoraggianti: recenti sondaggi mostrano un crescente interesse degli italiani verso il servizio alla Patria. «Serve un modello moderno di servizio, anche civile, che formi i giovani in modo completo e li responsabilizzi, come previsto dall’articolo 52 della Costituzione», ha aggiunto. Infine, Donazzan ha annunciato che il gruppo ECR lavorerà nel 2026 per confrontare i sistemi europei di servizio giovanile e valutare un modello strutturato per la difesa dei cittadini, portando anche l’esperienza italiana dell’Associazione Nazionale Alpini come esempio di formazione e addestramento giovanile.

L’Europa deve ripensare il concetto di difesa, non solo in termini di armamenti, ma anche di mentalità e impegno civico. È quanto ha sottolineato oggi Elena Donazzan, europarlamentare di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Commissione Industria, durante gli ECR Study Days a Roma, dedicati al futuro della sicurezza europea.

«Le condizioni geopolitiche sono cambiate profondamente – ha dichiarato Donazzan – e la difesa non può più riguardare solo i militari di carriera. Serve una cultura della responsabilità, consapevolezza e spirito di servizio che coinvolga tutti i cittadini».

L’europarlamentare ha citato le esperienze di Germania e Francia, dove si stanno introducendo misure per rafforzare la partecipazione dei giovani alla difesa nazionale. In particolare, Berlino prevede la possibilità di reintrodurre la leva obbligatoria, mentre Parigi lancerà un servizio militare volontario con percorsi di formazione e addestramento fino a dieci mesi, coinvolgendo decine di migliaia di giovani nei prossimi anni. Anche in Italia, ha ricordato Donazzan, il ministro Crosetto ha aperto un dibattito sul possibile ritorno della leva o su un servizio volontario strutturato.

Secondo l’europarlamentare, le nuove minacce ibride e cognitive colpiscono infrastrutture critiche e la vita civile, rendendo essenziale una popolazione preparata: «La domanda è se i cittadini siano consapevoli di queste sfide. La risposta purtroppo è no».

Tuttavia, Donazzan segnala segnali incoraggianti: recenti sondaggi mostrano un crescente interesse degli italiani verso il servizio alla Patria. «Serve un modello moderno di servizio, anche civile, che formi i giovani in modo completo e li responsabilizzi, come previsto dall’articolo 52 della Costituzione», ha aggiunto.

Infine, Donazzan ha annunciato che il gruppo ECR lavorerà nel 2026 per confrontare i sistemi europei di servizio giovanile e valutare un modello strutturato per la difesa dei cittadini, portando anche l’esperienza italiana dell’Associazione Nazionale Alpini come esempio di formazione e addestramento giovanile.