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Salute
16.12.2025 - 13:10
Carlo Foresta
Un nuovo studio condotto dall’Università di Padova conferma l’impatto negativo delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) sul sistema immunitario dei bambini, spiegando in dettaglio come l’esposizione al PFOA possa compromettere la risposta ai vaccini. La ricerca, durata quasi due anni, ha evidenziato una riduzione significativa nella produzione di anticorpi, fino al 45%, mettendo in luce i meccanismi cellulari alla base di questa alterazione.
I ricercatori hanno analizzato in laboratorio i linfociti B, le cellule responsabili della produzione di anticorpi, prelevati da donatori non esposti a PFAS. Dopo averli esposti al PFOA, le cellule hanno mostrato un rallentamento nella maturazione e una minore capacità di proliferare, con conseguente diminuzione della sintesi di immunoglobuline G, gli anticorpi chiave per la memoria vaccinale. Questi dati confermano quanto osservato negli studi epidemiologici, che evidenziano una risposta vaccinale più debole nei bambini residenti in aree ad alta contaminazione da PFAS.
Precedenti ricerche in Nord Europa e negli Stati Uniti avevano già suggerito un legame tra esposizione al PFOA e ridotti livelli di anticorpi dopo le vaccinazioni per tetano, difterite e morbillo. Lo studio padovano, guidato dai professori Carlo Foresta e Francesco Cinetto, insieme ai colleghi Luca De Toni e Andrea Di Nisio, fornisce ora una spiegazione diretta: il PFOA interferisce con le cellule produttrici di anticorpi, compromettendo i processi fondamentali della risposta immunitaria.
I risultati saranno presentati il 16 dicembre 2025 durante la tavola rotonda “Esposizione a PFAS e manifestazioni cliniche: strategie di intervento sanitario”, presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro del Senato della Repubblica, con la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali. L’evento sarà trasmesso in streaming sulla web tv del Senato.
«La ricerca rappresenta un passo importante nella comprensione degli effetti dei PFAS sul sistema immunitario umano – commenta il professor Carlo Foresta – Dimostriamo che l’impatto non è teorico: il PFOA rallenta la maturazione dei linfociti B, riducendo la produzione di anticorpi fondamentali per la memoria vaccinale dei bambini. È un segnale che richiede attenzione da parte delle istituzioni e della comunità scientifica, per definire strategie di prevenzione e tutela della salute pediatrica».
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