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Accoglienza femminile
16.12.2025 - 16:13
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Rafforzare la rete di accoglienza per le donne vittime di violenza a Vicenza è oggi una realtà concreta. A Palazzo Trissino è stato presentato l’accordo tra il Comune, il Lions Club Vicenza Palladio e l’associazione Donna chiama donna, pensato per sostenere le donne che hanno subito maltrattamenti e necessitano di un supporto abitativo e sociale per ripartire con un nuovo progetto di vita.
Il progetto prevede l’utilizzo di tre appartamenti messi a disposizione dal Comune grazie a un’intesa con Ater e Regione del Veneto, destinati all’accoglienza temporanea di donne che hanno già superato la fase d’emergenza ma che necessitano di un accompagnamento per rafforzare la propria autonomia. Un quarto appartamento sarà riservato a emergenze sociali particolarmente complesse.
“Con questo intervento garantiamo uno spazio sicuro per le donne che escono dai percorsi di emergenza, aiutandole a costruire un progetto di vita indipendente – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto –. Grazie al finanziamento del Comune, al supporto del Lions Club per l’arredamento e all’assistenza di Donna chiama donna, possiamo offrire un sostegno concreto e gratuito, sia con volontarie sia con professioniste.”
Tosetto ha sottolineato inoltre le difficoltà economiche nell’assicurare tutti i posti necessari: “I centri antiviolenza coprono Vicenza e altri 35 comuni dell’area, ma spesso i posti nelle case rifugio non sono subito disponibili. Per questo è importante avere più risorse regionali dedicate.”
Nel 2024 il Centro Antiviolenza di Vicenza, considerando anche lo sportello di Arzignano, ha seguito 466 donne, di cui 266 nuovi ingressi. Le donne con figli minori accolte nelle case rifugio dell’ATS VEN_06-Vicenza sono state 14, con spese sostenute in parte dai Comuni e in parte rimborsate dalla Regione.
I nuovi appartamenti, affittati dal Comune a Ater per cinque anni rinnovabili con un canone annuo di 20 mila euro, saranno assegnati su autorizzazione dei Servizi sociali, in accordo con il Centro antiviolenza e sulla base di un progetto personalizzato condiviso con ogni donna. Il sostegno sarà esteso anche alle donne provenienti dai Comuni dell’Ambito territoriale sociale.
Donna chiama donna e il Lions Club Vicenza Palladio, che avevano già collaborato nel progetto “La casa di Caterina” dal 2021 al 2023, garantiranno ascolto, consulenza, supporto alla genitorialità e, se necessario, aiuti economici. Il Lions Club provvederà anche all’arredamento e al supporto per visite mediche, orientamento al lavoro e altre necessità delle beneficiarie.
“Le donne che ospiteremo hanno già concluso un percorso di emergenza e vogliono rimettersi in gioco – ha detto Maria Zatti, presidente di Donna chiama donna –. Il soggiorno negli appartamenti dura 6-8 mesi, tempo in cui le donne lavorano al loro progetto di autonomia, supportate da noi ma anche con le proprie forze, per trovare una casa e ricominciare con i propri strumenti.”
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