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Coldiretti protesta a Bruxelles

Bruxelles sotto pressione: Coldiretti contesta i tagli alla Pac e chiede un’Europa più vicina agli agricoltori

Carlo Salvan (Coldiretti Veneto): “Ridurre i fondi significa minare la sovranità alimentare e favorire la concorrenza sleale. Serve un cambio di rotta immediato”

Bruxelles sotto pressione: Coldiretti contesta i tagli alla Pac e chiede un’Europa più vicina agli agricoltori

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Migliaia di agricoltori provenienti da tutta Europa hanno manifestato pacificamente oggi a Bruxelles contro i pesanti tagli alla Politica Agricola Comune (Pac), denunciando il rischio concreto per la sicurezza alimentare e per il futuro del settore. A guidare la protesta, Coldiretti ha lanciato un allarme chiaro: l’Unione Europea sta mettendo a repentaglio il lavoro di milioni di contadini e la produzione di cibo sano per oltre 400 milioni di cittadini.

Non è questa l’Europa che vogliamo”, hanno scandito i manifestanti, sottolineando come le scelte dell’esecutivo comunitario si allontanino sempre più dai bisogni reali dei territori. Secondo Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto, “la presidente Von der Leyen sta seguendo una strategia irresponsabile che colpisce al cuore l’agricoltura europea e penalizza pesantemente anche il Veneto. Tagliare le risorse della Pac significa minare la sovranità alimentare, aumentare la dipendenza dalle importazioni e mettere a rischio la salute dei cittadini. Senza agricoltori non c’è cibo, senza cibo non c’è futuro”.

Il piano di riforma prevede una riduzione del 25% dei fondi Pac e la loro concentrazione in un Fondo Unico Agricolo, una misura che secondo Coldiretti danneggerebbe soprattutto i giovani agricoltori, le aree rurali e le aziende impegnate nel rispetto di elevati standard ambientali, sanitari e sociali. L’Italia rischia di perdere 9 miliardi di euro, mentre l’intera Unione Europea subirebbe tagli per 90 miliardi.

Salvan ha inoltre puntato il dito contro il rischio di concorrenza sleale: “Mentre Stati Uniti, Cina e altre grandi potenze investono massicciamente nel settore agricolo, l’Europa smantella il proprio sistema produttivo, aprendo le porte a prodotti esteri che non rispettano le stesse regole su pesticidi, ambiente e diritti dei lavoratori, come nel caso del Mercosur. Questo non è libero scambio, è concorrenza sleale”.

Coldiretti chiede un’Europa più coraggiosa, meno burocratica e realmente vicina ai cittadini. Tra le priorità indicate dall’associazione vi sono risorse certe per la Pac, reciprocità negli accordi commerciali, tutela del reddito degli agricoltori e trasparenza tramite l’etichettatura obbligatoria di origine dei prodotti.

Siamo europeisti convinti – ha concluso Salvan – ma questa Europa deve cambiare rotta. Servono politiche concrete per chi ogni giorno lavora nei campi e custodisce territorio, ambiente e identità. Contro i contadini non si governa”.

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