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Agricoltura e ricerca

TEA, via libera alla proroga: sperimentazioni avanti fino al 2026 e più tutele per i campi di prova

Approvato l’emendamento a prima firma del senatore veneto Luca De Carlo: più tempo per la ricerca e geolocalizzazione dei siti riservata per evitare danneggiamenti

luca de carlo

Luca De Carlo

Arriva una svolta importante per il mondo agricolo e della ricerca anche in Veneto. Nella notte è stato approvato l’emendamento sulle TEA, le Tecniche di Evoluzione Assistita, che porta la prima firma del senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria del Senato. Il provvedimento introduce due novità centrali: la proroga delle sperimentazioni in campo e una revisione delle regole sulla localizzazione dei siti.

La sperimentazione delle nuove tecniche applicate alle colture potrà infatti proseguire almeno fino al 31 dicembre 2026. Una scelta che, come spiegato dallo stesso De Carlo, permette ai ricercatori di continuare il lavoro senza la pressione delle scadenze, in attesa di un quadro normativo definitivo a livello europeo. Un aspetto rilevante per un territorio come quello veneto, dove agricoltura e innovazione viaggiano spesso insieme.

Ma il punto più delicato riguarda la sicurezza dei campi sperimentali. Con l’emendamento approvato, le informazioni sulla posizione dei terreni utilizzati per le prove non saranno più di dominio pubblico: la geolocalizzazione diventa un dato riservato, accessibile solo all’autorità nazionale competente e ai soggetti coinvolti nelle autorizzazioni. Una misura pensata per evitare nuovi episodi di danneggiamento, dopo quanto accaduto nei mesi scorsi con la distruzione dei primi siti di prova.

Per il senatore bellunese si tratta di un risultato che ha un peso concreto sia per gli agricoltori sia per il mondo scientifico. Le nuove regole, viene sottolineato, consentono di andare avanti con la ricerca su varietà più resistenti e produttive, uno strumento ritenuto fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici e le difficoltà ambientali che colpiscono anche le campagne venete.

L’obiettivo resta quello di sostenere un settore primario chiamato a produrre di più e meglio, tutelando allo stesso tempo il lavoro di chi studia e sperimenta. Un percorso che, secondo De Carlo, passa dalla ricerca e dall’innovazione, e non da atti di protesta violenta che rischiano di bloccare lo sviluppo.

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